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Attualità | 18 giugno 2025, 11:35

Autobus prende fuoco alla stazione di Brignole: paura tra i passeggeri, scoppia la protesta dei sindacati

Evacuato in tempo il mezzo Amt avvolto dal fumo, nessun ferito. Roberto Piccardo, segretario Ugl Fna: "Flotta obsoleta, sicurezza assente, personale allo stremo. Sembriamo una barca in mezzo al mare senza una guida: siamo allo sbando"

Autobus prende fuoco alla stazione di Brignole: paura tra i passeggeri, scoppia la protesta dei sindacati

Momenti di apprensione nella mattinata di mercoledì alla stazione ferroviaria di Genova Brignole, dove un autobus articolato 18 metri dell’Amt ha preso fuoco mentre era in servizio. L’allarme è scattato intorno alle 8:00, quando dal tetto del mezzo ha cominciato a fuoriuscire un denso fumo grigio.

Pronta la reazione dell’autista, che ha fatto evacuare immediatamente i passeggeri e ha allertato i vigili del fuoco. I soccorsi sono arrivati tempestivamente, riuscendo a mettere in sicurezza l’area e spegnere il principio d’incendio prima che si propagasse. Nessuna persona è rimasta ferita o intossicata, ma l’episodio ha riacceso con forza il dibattito sulle condizioni della flotta Amt e sulla sicurezza del servizio pubblico.

A farsi portavoce del malcontento è Roberto Piccardo, segretario dell’Ugl Fna, che denuncia una situazione ormai al collasso: “Tra le rimesse di Staglieno e Gavette abbiamo cronicamente 100-110 mezzi fermi. Mancano i pezzi di ricambio, arrivano in ritardo, e gli operai,  pochi, lavorano senza condizioni minime di sicurezza. I lavori di manutenzione sono praticamente fermi”.

La situazione, secondo i sindacati, peggiora ulteriormente con l’arrivo del caldo: “I mezzi più vecchi non reggono le alte temperature: basta un manicotto rotto, e si rischia il disastro. I motori dell’aria condizionata surriscaldano, e gli autobus girano 24 ore su 24, senza sosta né programmazione”.

Il disagio coinvolge anche, soprattutto, il personale: “Siamo al collasso. Mancano ferie, il sistema per richiederle è antiquato, e metteremo 9 milioni a bilancio solo per le ferie non godute. Gli autisti sono stressati, stanchi, aggrediti verbalmente e fisicamente. Ogni giorno ci sono turni scoperti, ritardi, scambi di autisti su poche vetture. E mentre la gente se la prende con noi, l’azienda resta indifferente”.

A peggiorare il quadro, l’assenza di una visione strategica: “Abbiamo mezzi ventennali, altri – come gli autobus da 18 metri – sono fermi da otto mesi a marcire. Non ci sono gare in vista, né progetti per mezzi di taglia media. È come stare in una barca in mezzo al mare senza guida. Siamo allo sbando”.

Federico Antonopulo

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