Momenti di apprensione nella mattinata di mercoledì alla stazione ferroviaria di Genova Brignole, dove un autobus articolato 18 metri dell’Amt ha preso fuoco mentre era in servizio. L’allarme è scattato intorno alle 8:00, quando dal tetto del mezzo ha cominciato a fuoriuscire un denso fumo grigio.
Pronta la reazione dell’autista, che ha fatto evacuare immediatamente i passeggeri e ha allertato i vigili del fuoco. I soccorsi sono arrivati tempestivamente, riuscendo a mettere in sicurezza l’area e spegnere il principio d’incendio prima che si propagasse. Nessuna persona è rimasta ferita o intossicata, ma l’episodio ha riacceso con forza il dibattito sulle condizioni della flotta Amt e sulla sicurezza del servizio pubblico.
A farsi portavoce del malcontento è Roberto Piccardo, segretario dell’Ugl Fna, che denuncia una situazione ormai al collasso: “Tra le rimesse di Staglieno e Gavette abbiamo cronicamente 100-110 mezzi fermi. Mancano i pezzi di ricambio, arrivano in ritardo, e gli operai, pochi, lavorano senza condizioni minime di sicurezza. I lavori di manutenzione sono praticamente fermi”.
La situazione, secondo i sindacati, peggiora ulteriormente con l’arrivo del caldo: “I mezzi più vecchi non reggono le alte temperature: basta un manicotto rotto, e si rischia il disastro. I motori dell’aria condizionata surriscaldano, e gli autobus girano 24 ore su 24, senza sosta né programmazione”.
Il disagio coinvolge anche, soprattutto, il personale: “Siamo al collasso. Mancano ferie, il sistema per richiederle è antiquato, e metteremo 9 milioni a bilancio solo per le ferie non godute. Gli autisti sono stressati, stanchi, aggrediti verbalmente e fisicamente. Ogni giorno ci sono turni scoperti, ritardi, scambi di autisti su poche vetture. E mentre la gente se la prende con noi, l’azienda resta indifferente”.
A peggiorare il quadro, l’assenza di una visione strategica: “Abbiamo mezzi ventennali, altri – come gli autobus da 18 metri – sono fermi da otto mesi a marcire. Non ci sono gare in vista, né progetti per mezzi di taglia media. È come stare in una barca in mezzo al mare senza guida. Siamo allo sbando”.