Forse raramente una conferenza stampa alla vigilia di una gara era stata così attesa, figurarsi se poi si trattava della vigilia di un trentaduesimo di Coppa Italia a nemmeno metà agosto. Eppure, il volto e le parole di Alberto Gilardino erano quella sorta di termometro della situazione all'interno del mondo Genoa che il popolo rossoblù attendeva dopo gli sviluppi in sede di calciomercato delle ultime ore.
Poco si è infatti parlato di calcio giocato, molto invece si è discusso sul momento di un mercato genoano smossosi nelle ultimissime ore con l'addio di Retegui, passato all'Atalanta, e le voci su quello di Gudmundsson sopite ma tutt'altro che scomparse.
“Per quanto riguarda Retegui, è normale che dal punto di vista tecnico in questo momento non posso essere felice, però è stata una cosa talmente veloce, immediata, inaspettata che sinceramente anche per quanto riguarda la società è stata fulminea. Non entro nei particolari dei bilanci della società, ma quello che devo pensare, fare e che è sotto il mio controllo è il campo, coi giocatori che la società mi mette a disposizione - ha detto - Per quanto riguarda la situazione di Albert, già da diverse settimane si parla della possibilità di addio. In questo momento sinceramente, quello che io ho detto alla società è la velocità, nel senso che ho bisogno di capire, nel giro di una settimana, chi è dentro a questo gruppo perché domani inizia la Coppa Italia e tra una settimana il campionato”.
Da un lato quindi il tecnico si è detto “molto felice, molto contento dei ragazzi con cui abbiamo lavorato fino a oggi, per quello che mi hanno dato e dimostrato all'interno di ogni allenamento, di ogni amichevole” dove si sono palesate “ottime cose e difficoltà che volevamo anche nelle amichevoli per potersi migliorare”; dall'altro, invece, il tecnico è parso nascondere a fatica la criticità di una situazione attuale di carenza, forse più numerica che tecnica, all'interno della rosa.
Sullo sfondo si prospetta quindi un mercato che dovrà muoversi nel solco della rapidità e nella precisione di esecuzione per “capire chi è dentro questo gruppo e chi vestirà la maglia del Genoa nella prossima stagione, questo è determinante e fondamentale”, il tutto con la necessità, però, “di velocizzare i tempi sul mercato, ma prendendo i giocatori giusti. Non possiamo permetterci di sbagliare” e cercando quindi giocatori che abbiano “il desiderio forte di vestire questa maglia e di rimanere nel Genoa”, ha ammonito il mister biellese.
Che poi ha predicato “calma e pazienza” ai tifosi, chiedendo di rimandare in là i giudizi finali e i mugugni, “a fine mercato, quando bisognerà tirare le somme, fare delle valutazioni e soprattutto capire i reali obiettivi stagionali”. Su questi ha battuto il dito più volte in conferenza, ribadendo quale fondante nel prosieguo del percorso del Grifone la chiarezza: “So che campionato andiamo ad affrontare, so che ci sono tante aspettative, che ci sono 28mila abbonati, che ci sarà lo stadio sempre pieno. So benissimo queste cose, bisognerà essere molto molto chiari sugli obbiettivi stagionali”.
La voglia di continuare a competere però, nelle parole dell'allenatore, c'è ancora tutta: “La speranza, mia e di tutti i tifosi genoani, è che ad oggi possiamo rimanere così e avere innesti che possano contribuire all’interno del gruppo in questa stagione. Come avete visto ieri, il calcio è talmente veloce, rapido. Quello è anche una dimostrazione di quel che siamo riusciti a creare. A gennaio Dragusin, a giugno Martinez, ieri Retegui, tante voci su Gudmundsson quindi è stato fatto un lavoro incredibile perché se le grandi società o società come l’Atalanta possono permettersi in una giornata di offrire e comprare un giocatore, vuol dire che è un mercato molto particolare e alle società che possono permetterselo bisogna fare i complimenti. Allo stesso tempo noi siamo vigili, c’è confronto da parte mia col direttore per cercare di trovare le soluzioni il più velocemente possibile e per poter integrare giocatori che ci permettano di mantenere la competitività in modo ottimo. Questo è fondamentale”.