Continua con questo lunedì, e andrà avanti per tutti i lunedì successivi, un servizio seriale de ‘La Voce di Genova’ dedicato alle Botteghe Storiche e ai Locali di Tradizione della nostra città. Siamo partiti con il punto di vista dell’assessora comunale al Commercio, Paola Bordilli, e del segretario generale della Camera di Commercio di Genova, Maurizio Caviglia. Vogliamo raccontare, di volta in volta, quelle che sono le perle del nostro tessuto commerciale, e che ci fanno davvero sentire orgogliosi di appartenere a questa città. Buon viaggio insieme a noi!
La storia della Pasticceria Tagliafico inizia con una traversata dell’Oceano Atlantico e una scelta di vita che ha cambiato per sempre il destino di una famiglia: era il 1866 quando Giacomo Tagliafico, lievitista impiegato sulle navi che collegavano Genova all’America Latina, decise di aprire una pasticceria in Argentina, a Buenos Aires per iniziare una vita sulla terra ferma. Dopo pochi anni, però, insieme alla moglie Angiolina decise di tornare in Italia, per aprire un laboratorio in piazza del Cavalletto, e da questa decisione ha preso il via una delle pasticcerie più rinomate dell’intera città: in poco tempo il laboratorio divenne presto un punto di riferimento: “Il mio bisnonno aveva 12 garzoni che consegnavano i chifferi in città e nei bar in bicicletta" spiega Filippo Tagliafico, l’attuale titolare. La pasticceria crebbe rapidamente, e nel 1923 si trasferì in piazza Colombo, poco distante dall'attuale sede, dando ufficialmente inizio alla storia della pasticceria come la conosciamo oggi. “Quella data rappresenta ufficialmente la nostra fondazione, e proprio l’anno scorso abbiamo festeggiato il centenario”.
Il negozio di via Galata, tuttavia, fu inaugurato qualche anno dopo, nel 1937: "All'inizio c’erano solo due vetrine e un piccolo laboratorio interno - spiega ancora -. Nel dopoguerra, la pasticceria divenne parte integrante della vita quotidiana dei genovesi, specialmente durante il boom economico degli anni Sessanta, quando la richiesta di dolci tipici liguri crebbe notevolmente. Producevamo enormi quantità di pandolce, parliamo di quintali al giorno durante il periodo natalizio, e ne spedivamo tantissimo anche all'estero. Ogni giorno c'erano circa 120-150 pacchi da inviare”.
L'attività era così fiorente che persino l'ufficio postale di via Granello lavorava quasi esclusivamente per le spedizioni dei pandolci della famiglia Tagliafico. Negli anni successivi, la pasticceria si ampliò ulteriormente: aprirono nuove vetrine e il laboratorio si ingrandì. Durante gli anni Ottanta, il figlio del fondatore, deciso a modernizzare l'attività, frequentò corsi alla prestigiosa scuola di pasticceria Lenôtre a Parigi: “All'epoca era la più famosa del mondo. Fu lui a introdurre a Genova le bavaresi e le mousse, erano dolci che non si trovavano qui”.
Grazie a queste innovazioni, la pasticceria si dotò anche di attrezzature all'avanguardia: “Abbiamo iniziato a utilizzare macchinari molto innovativi per l'epoca, e siamo stati tra i primi a possederli, molto prima di altri colleghi. Per noi era importante modernizzare la produzione, anche per agevolare il lavoro del personale”. Non per questo, però, si sono persi i legami con la tradizione: “Continuiamo a produrre il pandolce alto e basso, i biscotti del Lagaccio, gli anicini, e altri dolci tipici. Abbiamo cercato di seguire i tempi, mantenendo però le nostre radici, perché credo che, al giorno d’oggi, il massimo della modernità sia essere classici”.
Nel 2007, la Pasticceria Tagliafico ha fatto un ulteriore passo avanti con l’apertura di una caffetteria annessa, che ha contribuito a consolidare ulteriormente la sua popolarità. "Fino al 2007, c’era una sorta di tacito accordo: molti bar intorno a noi permettevano ai clienti di andare a far colazione con le nostre brioche. Poi abbiamo aperto la nostra caffetteria, che ha rappresentato un grande passo avanti. Oggi va molto bene." La pasticceria ha ampliato la sua offerta, introducendo torte moderne, pralineria e nuove creazioni: ”Negli ultimi due Natali abbiamo iniziato a produrre il panettone milanese, e quest'anno abbiamo presentato il panettone al pistacchio e amarene e quello impastato al cioccolato, che è stato finalista in un concorso".
Oggi, la squadra di pasticceri della Pasticceria Tagliafico è composta da circa venti persone, tra laboratorio e caffetteria: "Siamo circa dieci pasticceri, e abbiamo spazi molto grandi, il che è una grande fortuna”. A tenere le redini in mano, insieme a Filippo, ci sono Lorenzo e Annamaria, che sulle tracce del bisnonno continuano a portare nelle case dei genovesi il sapore della tradizione, sempre con lo sguardo aperto sul futuro.