Una vita lontano dal Festival di Sanremo (per scelta, o per quella direzione ostinata e contraria) e poi, in una sola edizione, protagonista di una delle serate più amate: quella dei duetti e delle cover.
Nel giovedì del 75° Festival il nome di Fabrizio De André risuonerà più di una volta tra le mura del Teatro Ariston, quel palco da cui Faber è sempre stato lontano. Nel 1985 si limitò a stare dietro le quinte come co-autore del brano “Faccia di cane” portato in gara dai New Trolls e che si qualificò al ventesimo posto. Poi solo qualche sporadica comparsata al fianco di Dori Ghezzi, ma sempre ben lontano dalla gara canora.
L’uomo simbolo del cantautorato genovese quest’anno sarà omaggiato dai suoi concittadini che portano sulle spalle la pesante eredità di una città culla del cantautorato: Bresh e Olly. Il primo sarà accompagnato da Cristiano De André nella sua rivisitazione di “Crêuza de mä”, mentre Olly ha scelto di portare con sé Goran Bregovic and The Wedding e Funeral band per la sua versione de “Il pescatore”.
Tra la soddisfazione dei più progressisti e qualche sopracciglio alzato dei puristi, De André quest’anno sarà a Sanremo in forma di canzone e nella voce di suo figlio Cristiano che, da sempre, ne è testimone.