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Cultura | 13 febbraio 2025, 08:00

Un’antologia esemplare curata da Sara Rattaro accende i riflettori sui ‘Giusti tra le Nazioni’

Il libro è uscito per i tipi dell’editore Morellini ed è scritto dal gruppo di autori e autrici che frequentano il laboratorio di scrittura della stessa Rattaro: “Queste vicende sono anche un monito per le generazioni future”

Un’antologia esemplare curata da Sara Rattaro accende i riflettori sui ‘Giusti tra le Nazioni’

‘Giusti tra le Nazioni’: ovvero, dizionario alla mano, coloro che, non ebrei, che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita e senza interesse personale per salvare anche un solo ebreo dal genocidio nazista della Shoah. Storie di donne e di uomini eccezionali, vicende straordinarie che vale sempre la pena raccontare (anzi, è proprio sacrosanto farlo), non solo in occasione della Giornata della Memoria, ma tutti i giorni di tutto l’anno. 

Storie esemplari, alcune delle quali sono mirabilmente raccolte e, ancor prima, efficacemente narrate, nel libro ‘Gli eroi della Shoah - Storie dei Giusti tra le Nazioni’, un’antologia a cura della scrittrice e insegnante di scrittura Sara Rattaro, pubblicata dall’editore Morellini, per il quale la stessa Rattaro, autrice tra le più amate e lette del panorama italiano, è anche editor e curatrice di collana. 

C’è sempre bisogno di raccontare determinate storie, perché solo raccontandole restano vive e si tramandano di generazione in generazione: così ha fatto Sara Rattaro, con il gruppo di autrici e di autori che seguono il suo laboratorio di scrittura. Ecco allora nascere questo volume, contenente diciannove storie mirabili di uomini e donne comuni che, durante la devastante morsa della Seconda guerra mondiale, si sono trasformati in fari di speranza e umanità. 

I Giusti tra le Nazioni hanno compiuto atti di incredibile coraggio e altruismo, mettendo a rischio la propria vita per salvare quella degli ebrei perseguitati dal regime nazista. “La raccolta - racconta Sara Rattaro - offre uno sguardo profondo e commovente sulle vicende di coloro che, senza mai cercare riconoscimenti o ricompense, hanno seguito un imperativo morale che li ha spinti a opporsi al male assoluto. Ogni racconto è un tassello di una storia più grande, quella della resistenza morale che ha attraversato l’Europa durante uno dei periodi più oscuri della nostra storia”.

La curatrice spiega nella prefazione il senso di quest’opera: “Tra i protagonisti vi sono uomini e donne comuni, sacerdoti, insegnanti, medici, ufficiali militari e persino intere comunità che hanno scelto di non voltare lo sguardo di fronte alle ingiustizie. Ciascuno di loro ha trovato la propria strada per salvare vite: chi ha nascosto intere famiglie in soffitte e cantine, chi ha fornito documenti falsi o organizzato vie di fuga verso paesi più sicuri, e chi, con silenziosa determinazione, ha protetto bambini e adulti, spesso senza mai rivelare a nessuno la portata delle proprie azioni”.

C’è la storia, ad esempio, di Teresa Bandini, che per due anni, dal 1943 al 1945, ospitò nella sua casa milanese gli ebrei Alberto Marisa Campelung. C’è la storia di Padre Marie-Benoît, che aiutò costantemente e senza mai fermarsi esuli ebrei per lo più provenienti dalla Francia occupata e dal resto d’Europa, sia a Marsiglia che a Nizza. C’è la storia di Giovanni Borromeo, un medico, che inventò il ‘Morbo di K’ al solo scopo di tenere isolati in ospedale, per nasconderli, moltissimi ebrei di Roma, depistando così i soldati tedeschi. C’è la storia di Gilleleje, un piccolo villaggio sulle coste della Danimarca, che giocò un ruolo significativo nel salvataggio di molti ebrei danesi, che furono nascosti nelle case dei pescatori, nelle chiese e nei fienili. 

“Le loro storie - commenta Sara Rattaro - sono un inno al valore della vita, alla dignità umana e alla potenza dell’empatia. Ognuno dei Giusti, pur provenendo da contesti e culture differenti, condivideva una profonda convinzione: quella che nessuna ideologia, per quanto pervasiva e totalizzante, potesse giustificare la distruzione di vite innocenti”. 

Ed ecco che un esercizio di scrittura diventa un potentissimo mezzo per tener viva la memoria collettiva: “Il libro non è solo un omaggio ai Giusti tra le Nazioni, ma anche un monito per le generazioni future: affinché la memoria di questi atti straordinari continui a vivere, ispirando ogni giorno nuove forme di eroismo silenzioso”. 

Tra gli autori e le autrici ci sono Federica Sportelli, Alessandra D’Alessandro, Marco Contrafatto, Giovanni Mandruzzato, Chiara Valseschini, Cristiana Melli, Francesca Monaco, Antonella Miloro, Connie Bandini, Margherita Firpo, Marcella Manca, Franca Pellizzari, Claudio Righenzi, Grazia Riggio, Marta Carestini, Emilia Covini, Cristiana Mantovani, Maria Cristina Bombelli e Maura Hary. “Le penne migliori crescono - commenta la curatrice dell’antologia - A me spetta il compito di fornire la cassetta degli attrezzi, perché la scrittura rimane un lavoro molto più artigianale di quanto si pensi. Sono felice che tutto questo possa coincidere con la narrazione di storie esemplari. Perché ne abbiamo un enorme bisogno, di scriverle e poi di leggerle e ricordarcele”. 

Alberto Bruzzone

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