Non ci sono ritardi sul cantiere per la nuova diga di Genova. O, meglio, qualcosa è in ritardo e qualcosa no. Ma, soprattutto, non ci sono extra costi, quella lievitazione della spesa complessiva che nei giorni scorsi aveva portato il Pd cittadino a chiedere le dimissioni del Bucci commissario straordinario e i 'dem' nazionali a portare la questione sul tavolo del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Questo, in sintesi, emerge dalle parole del presidente di Regione Liguria, Marco Bucci, a margine del convegno 'Why Liguria' di Deloitte al Palazzo della Borsa di Genova.
“Non ho detto che siamo in ritardo, ci sono cose in ritardo e cose in anticipo - ha detto Bucci - bisogna fare un bilancio tra le due. Il ritardo si recupera lavorando di più, tirandosi du le maniche e facendo le cose bene, senza fare errori. Ci sono cose che stanno andando molto bene e cose che sono in ritardo, come succede in tutti i lavori. Non mi risulta che ci siano extra costi, c’è qualcuno che ha messo delle riserve, ma le riserve non sono costi”.
Poi l'immancabile attacco al centrosinistra locale: “Qualcuno dovrebbe imparare a leggere, se confonde riserve con costi mi dispiace. Se volete faccio una lezione, queste cose le confonde l’armata Brancaleone, noi no”.
Infine, Bucci ha annunciato i tempi per la gara della Fase B: “Sta arrivando, sono fiducioso che entro fine marzo o inizio aprile cominceremo. Sono due le gare europee da fare: quella del costruttore e quella del project manager”.