"Io credo che ogni attività sia un presidio di vicinato e di vicinanza alla popolazione": così afferma durante il suo intervento la candidata del centrosinistra Silvia Salis, che ha espresso, insieme agli altri candidati alle prossime elezioni comunali Mattia Crucioli ('Uniti per la Costituzione') e Pietro Piciocchi per il centrodestra, la propria visione del commercio durante il convegno "Commercio è Città" che ha visto Confesercenti presentare due studi, fra loro complementari, finalizzati alla valorizzazione del commercio urbano e alla riqualificazione dei contesti territoriali: più nel dettaglio, un'analisi urbanistica e commerciale dei Centri integrati di via e un progetto pilota di marketing territoriale rivolto a otto Civ strategici, con azioni su identità visiva, comunicazione, promozione e fidelizzazione.
Salis punta sulla sinergia e il ripotenziamento dei Civ di quartiere, reinserendo in gioco anche un ruolo attivo dei Municipi, fornendogli nuovamente "una possibilità di spesa e attività sul territorio, perché la macchina comunale è troppo lenta e ha difficoltà a dare risposte immediate - chiarisce -. Quindi, il municipio diventa così collante tra comunità e visione territoriale. Serve un tavolo permanente con i Civ che funzioni e che dia risposte puntuali su esigenze a lungo termine e a breve termine, in seno a quello che è un potenziamento dei Municipi stessi".
E poi, centrale la condivisione, la partecipazione attiva della comunità e una pianificazione urbanistica chiara e condivisa: "Serve un intervento coordinato e congiunto, una pianificazione in grado di tenere conto delle esigenze di rigenerazione urbanistica", prosegue. E ancora: "Non si può ritrovarsi eventi calati dall'alto che impattano sul lavoro e sull'attività quotidiana, perché ne risentono in primis le famiglie che vivono il quartiere - chiarisce -. Se si ragionasse prima sull'impatto, sarebbe più semplice lavorare insieme e trovare una strada condivisa".
Centrale il commercio di vicinanza anche in ottica di un tema anagrafico che, chiarisce Salis, vede "per ciascun nucleo familiare la presenza di un anziano, e in questa condizione il commercio di vicinanza diventa prezioso e, a mio avviso, bisogna puntare su quella che è 'la città dei quindici minuti', tenendo conto quindi di quelle che sono le zone difficilmente accessibili".
La riflessione sullo "spopolamento in zone prestigiose delle grandi firme" che, per la candidata del centrosinistra "al di là del singolo marchio, sono posti di lavoro in meno e quello che allarma è il fatto che questi grandi marchi non trovino più necessario stare a Genova. Questo fa pensare all'impoverimento della proposta della città: sono elementi sentinella di un malessere diffuso riguardo il posizionamento economico di quella che è la sesta città a livello nazionale".
Prende la parola Pietro Piciocchi, il candidato del centrodestra, che fin da subito chiarisce come in questi anni l'amministrazione e lui hanno "sempre collaborato attivamente con tutte le realtà commerciali e artigianali", riportando l'esempio di alcuni recenti risultati frutti di un "lavoro comune" che ha interessato anche i "presidenti dei Municipi", come il piano del commercio e le quindi intese commerciali "strumenti importanti per salvaguardare il commercio di vicinato e prossimità". E ancora: "Ricordo le linee guida per i dehor e la vasta operazione per riportare ordine e decoro urbano".
Il candidato del centrodestra mette sul piatto della bilancia "i flussi delle persone nella città" che ciò vorrebbe dire "infrastrutture di collegamento con il mondo": "Abbiamo lavorato tanto nell'individuazione di risorse che non hanno precedenti e attualmente abbiamo oltre un miliardo di euro da spendere in opere che rivoluzioneranno il corso della mobilità - prosegue -. Quando pensiamo a queste, ci dev'essere attenzione massima sugli impatti sui residenti e sul piccolo commercio. Ad esempio, per quanto concerne gli assi di forza, si è tenuto conto e un dialogo costante delle indicazioni pervenute".
Poi, tutto si punta sulle grandi opere infrastrutturali e sulla necessità di parcheggi: "Lo Skymetro è un'opera che andrebbe ad impattare meno sulle strade: altre alternative, comporterebbero una perdita significativa di posti auto, e ciò vuol dire avere una ricaduta sul commercio. Dobbiamo tenere conto dei pochi spazi e avremo sempre dei fenomeni di congestionamento stradale".
Inoltre, per far rivivere la rete commerciale, Piciocchi lancia la proposta di creare più eventi nei quartieri: "Parlando del centro storico, abbiamo immaginato un distretto artigianale, food e tessile - continua -. In via Prè penso al piano carruggi e siamo riusciti ad aprire oltre centocinquanta negozi e poi replicato a Sampierdarena. Penso ai Voltini qui di via Buranello, importanti per realizzare il tessuto commerciale e tante altre opere".
E sul tema sicurezza, citato da Salis, Piciocchi chiarisce come c'è stato un "potenziamento della video sorveglianza, ma anche dei vigili di quartiere, fondamentali per il quartiere".
Sul rapporto grande distribuzione-commercio di vicinato, Piciocchi è netto: "è una contrapposizione ideologica sbagliata, perché dobbiamo capire quale contributo queste possano portare al piccolo commercio. Penso, ad esempio, anche in termini di piccole manutenzioni".
"Io, ho una mia impostazione ideologica: media e grande distribuzione sono il peggio del commercio di vicinato": afferma Crucioli, che sottolinea la necessità di un commercio diffuso volto ad incentivare il movimento "delle persone".
Poi la critica rivolta all'amministrazione sul piano del commercio: "Io ho votato a favore, perché è oggettivamente un miglioramento, ma è stato fatto troppo tardi: chiusa la stalla, ma i buoi erano già scappati. Commercio, mobilità e pianificazione sono connesse: se io, ad esempio, faccio una ztl ma senza parcheggi, ammazzo il tessuto commerciale".
Un'idea, per Crucioli, potrebbe essere "una tessera di fedeltà": "Appena completata, ad esempio, si potrebbe valutare con una società partecipata del Comune una giornata al mare gratis".
Per il candidato sindaco della lista 'Uniti per la Costituzione' si tratta di "incentivi e disincentivi": "Incentivi per le piccole botteghe, come parcheggi e incentivi fiscali, studiando strumenti per abbattere la Tari, e disincentivi per la grande distribuzione, valutando un drenaggio dei fondi da questa per migliorare il piccolo commercio".
Durante le varie repliche, Salis condivide il commento di Crucioli: "Sono d'accordo con lui, il piano del commercio è stato presentato un po' in ritardo e, casualità, è stato presentato alla fine di otto anni di governo in città del centrodestra: questo lascia perplessi - chiarisce -. Valido, assolutamente, ma bisogna farlo in coordinamento con il piano urbanistico comunale per avere una visione complessiva".
Piciocchi chiarisce che "come sindaco reggente mi sono insediato il 9 dicembre e mi ero preso impegni ancor prima della campagna elettorale ed erano tre: piano del commercio, intese commerciali e sistemazione della materia complessa dei dehor - afferma -. Prima del 9 dicembre, me ne sono occupato poco del commercio onestamente ma credo di aver dimostrato di esser sempre stato e di esserlo ancora ora sempre disponibile. Per quanto riguarda, invece, la GDO e piccolo commercio, non possiamo stare fuori dal mondo e le misure protezionistiche sono fallite".
"Io sono un fiero protezionista - replica Crucioli -, per una contrapposizione oggettiva tra i grandi e il piccolo commercio di vicinato. Parlo, ovviamente, di un protezionismo sano. Invece, per la moratoria, è populismo perché ci sono dei procedimenti in corso e attualmente non si può tornare indietro".