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Cultura | 18 aprile 2025, 08:00

Alla scoperta dei Rolli - La Chiesa del Gesù, lo scrigno Barocco di Rubens

Intitolata ai santi Ambrogio e Andrea, la chiesa che affaccia su piazza Matteotti accoglie al suo interno opere dell’artista fiammingo come la Circoncisione e i Miracoli di Sant’Ignazio ed è testimonianza dell’opera dei Gesuiti

Affacciata su piazza Matteotti, a comporre un panorama architettonico unico nel suo genere, si trova la chiesa dei Santi Ambrogio e Andrea, conosciuta anche come Chiesa del Gesù.

L’edificio religioso dialoga con Palazzo Ducale, luogo del governo della Repubblica di Genova per antonomasia.

Ma la straordinarietà di questa chiesa, oltre all’aspetto architettonico, è legata alle preziose testimonianze di arte che conserva al suo interno e che la legano a doppio filo a Pieter Paul Rubens che, proprio per i Gesuiti, realizzò due quadri.

La chiesa del Gesù è uno degli edifici sacri più rappresentativi del Barocco genovese.

Costruita tra il 1589 e il 1606 su progetto dell’architetto gesuita Giuseppe Valeriano, questo edificio riflette la magnificenza del periodo e l’influenza della Compagnia di Gesù, distinguendosi per la ricchezza dei marmi policromi, per le preziose dorature e decorazioni che ne fanno un caleidoscopio di colori.

La facciata della chiesa, ricostruita nella seconda metà dell’Ottocento, mantiene le indicazioni del progetto originario di Valeriano. Realizzata in pietra, con ornamenti delle porte in marmo, si caratterizza per l’ordine classico con elementi decorativi sobri rispetto alla sontuosità interna.

Varcando la soglia, si viene sommersi dal trionfo Barocco: la pianta a croce latina presenta una grande cupola che funge da raccordo visivo e spaziale dell’intera struttura.

Le pareti e i pilastri, rivestiti in marmi policromi, giocano con l’oro e con gli stucchi. Il tutto è un rimando all’aula centrale dove la comunità riunita partecipava alle funzioni, come era nei dettami dei Gesuiti.

Gli affreschi di Giovanni Battista Carlone raccontano storie della vita di Cristo e della Vergine, a cui è dedicata la decorazione della cupola.

Nelle cappelle laterali, invece, si trovano decorazioni di Domenico Fiasella, Valerio Castello e Lorenzo De Ferrari. Proprio in questi spazi sono custodite le tele di Guido Reni, Domenico Piola e Pieter Paul Rubens.

Con il maestro fiammingo il legame è profondo. Arrivato a Genova e stregato dalle architetture, Rubens disegna palazzi e chiese ma influenza in modo importante gli artisti del periodo.

La prima opera genovese del pittore fu la pala d’altare della Circoncisione, commissionatagli nel 1604 da Marcello Pallavicino, gesuita appartenente a una delle famiglie più influenti della città.

Il dipinto, dal 1605 sull’altare maggiore della chiesa, segna l’inizio della sensibilità barocca: la scena, divisa tra terrena e ultraterrena, viene animata dalla luce divina che squarcia le tenebre per ricadere su Gesù Bambino.

Il fiammingo scelse poi di disegnare la Chiesa del Gesù, inserendola nella pubblicazione del 1622, segno dell’importanza che il pittore attribuiva al luogo.

Oltre alla Circoncisione, Rubens realizzò anche i Miracoli di Sant’Ignazio, dipinti commissionati da Marcello Pallavicino per la cappella dedicata al fondatore dei Gesuiti. Questi lavori raffigurano Ignazio di Loyola in preghiera, affiancato dai suoi collaboratori Francesco Saverio e Luigi Gonzaga, con un forte pathos barocco che coinvolge emotivamente lo spettatore.

La Chiesa del Gesù non è solo un luogo di culto ma una vera e propria cerniera tra arte e spiritualità che testimonia la Genova seicentesca diventando tappa imprescindibile di un percorso alla scoperta dell’arte nel capoluogo ligure.

Isabella Rizzitano

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