Genova si sviluppa lungo oltre trenta chilometri di costa ligure, ma più che una città omogenea appare come una lunga successione di quartieri, ciascuno con una propria identità e storia.
Questa conformazione si riflette anche nella distribuzione della ricchezza: i dati sulle dichiarazioni dei redditi relativi al 2023, forniti dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), mettono in luce profonde disparità economiche tra le diverse zone della città.
Nel quartiere di Albaro il reddito medio dichiarato nel CAP 16146 raggiunge i 46.688 euro. A Rivarolo, nel CAP 16161, la media si ferma a 19.252 euro, meno della metà rispetto alla zona a levante del centro città. Il divario è netto e rappresenta una spaccatura economica tra le aree più benestanti e quelle più svantaggiate.
Le zone con i redditi più alti si concentrano soprattutto nel Levante genovese: oltre ad Albaro, Carignano, Quarto, Quinto e Nervi registrano redditi medi superiori ai 30.000 euro. Anche Castelletto, nel centro città, si distingue con valori analoghi.
Al contrario, i quartieri della Valpolcevera e del Ponente mostrano redditi più bassi. Cornigliano, Sampierdarena e Quezzi si attestano sotto i 20.000 euro, con Pra' che si colloca poco sopra i 21.000 euro, uno dei livelli più bassi in città.
Questi numeri non sono solo statistiche: riflettono condizioni di vita diverse, con impatti su accesso ai servizi, opportunità e qualità della vita.