Un futuro per Sestri Ponente costruito con l’aiuto dell’intelligenza artificiale e il 'cuore' del commercio di prossimità: è questa la proposta del Civ, Centro Integrato di Via, della delegazione ponentina che, in vista delle prossime elezioni comunali, ha incontrato nei giorni scorsi i due principali candidati sindaci, Silvia Salis e Pietro Piciocchi, per consegnare un progetto (composto da diverse slide) visivo e concreto, frutto di riflessioni condivise tra i commercianti del territorio.
"Sono stati due incontri diversi - spiega Monia Modarelli, presidente del Civ - con Salis erano presenti tutti i commercianti e i Civ del Ponente, mentre con Piciocchi solo i presidenti dei Civ, da Sampierdarena a Voltri, senza i commercianti. In entrambi i casi, abbiamo consegnato e commentato un plico di slide, realizzate con l'intelligenza artificiale, che mostrano come potrebbe diventare Sestri con interventi semplici ma mirati".
Il progetto si chiama 'Ri-torna Sestri', ed è una sorta di gioco di parole che rimanda tre concetti chiave: riqualificazione, rigenerazione e riuso urbano. Le immagini, realizzate a partire da fotografie esistenti, sono state trasformate con l’IA per visualizzare interventi possibili: più verde, illuminazione adeguata, spazi pubblici curati. Nulla di avveniristico, anzi: "Abbiamo scelto di usare l’intelligenza artificiale – sottolinea Modarelli – ma i contenuti li abbiamo pensati noi: la mente umana è imprescindibile. Non si tratta di grandi opere, a parte il sogno della metropolitana di superficie, ma di manutenzione che definirei quasi ordinaria".
I temi proposti non riguardano solo i commercianti, ma l’intera cittadinanza: dalla sicurezza alla mobilità, dai parcheggi alla sanità. "Teniamo le luci accese nei nostri negozi anche di notte, a spese nostre, per creare presidi – racconta la presidente del Civ –, puliamo davanti alle nostre vetrine e nelle aree circostanti. Ma ora serve che l’amministrazione si prenda carico di queste esigenze, perché non possiamo continuare a farci carico di tutto noi".
La proposta del Civ guarda, in sostanza, al futuro del quartiere e della comunità: "Siamo in primis cittadini e molti di noi sono residenti del quartiere, prima ancora che imprenditori - chiarisce -. Il nostro investimento è anche affettivo, non solo economico. Per questo sentiamo la responsabilità di occuparci del territorio".
E poi, l'esempio dell'Outlet come modello di riferimento: "L'outlet 'scimmiotta' un centro storico ben tenuto - prosegue -. Noi abbiamo un centro storico e abbiamo già tutto il necessario: dobbiamo solamente migliorarlo, tenerlo curato; non abbiamo bisogno di azioni particolari".
Manca, nelle slide, un passaggio sulla grande distribuzione, tema costantemente caldo nel quartiere: "Lo dico fin da subito: la nostra non è una battaglia contro Esselunga, ma contro qualsiasi apertura non calibrata di GDO. Sestri ha una sua conformazione e un’età media da considerare. Da vent’anni chiediamo tutele, e oggi abbiamo preferito concentrarci sul nostro progetto, perché la nostra proposta va oltre le polemiche", chiarisce.
Il Civ, durante i due incontri, ha chiesto ai candidati sindaci attenzione e vicinanza, anche proponendo temi non di stretta competenza né comunale né del Centro Integrato di Via come, ad esempio, la sanità: "Lo sappiamo che non tutto è di competenza del Comune – prosegue Modarelli – ma abbiamo bisogno di un sindaco che ci accompagni, che non abbia paura di esporsi, che rappresenti le esigenze reali di un territorio che cambia e vuole rimanere vivo. Con queste slide non pretendiamo nulla, volevamo solo far capire che, con qualche buona idea, qualcosa si può fare. Per noi, è indispensabile comprendere cosa ne sarà di Sestri Ponente, per avere conoscenza delle sorti di questo territorio così da capire come muoversi, perché fra noi c'è chi deve ristrutturare piuttosto che mettere in campo determinati investimenti".
Proprio sulla sanità, la presidente aggiunge: "Abbiamo bisogno di presidi medici dislocati sul territorio in supporto all'Ospedale Micone e alle farmacie, perché in questo momento storico di grande cambiamento sociale abbiamo le farmacia che fanno da consulenza a tante persone di etnia straniera con i quali, a volte, diventa complicato rapportarsi e dialogare perché sovente hanno esigenze di vario titolo e, magari, non si rivolgono direttamente agli ospedali. E poi, penso al problema dell'orario ridotto dell'unico ospedale che abbiamo, ma anche al futuro ospedale degli Erzelli che attualmente non si capisce il destino anche se, a quanto pare, verrà ridimensionato".
Stesso discorso vale per la scuola: "Come per la sanità, sono entrambi due settori che vanno in sofferenza con un flusso migratorio così impattante e rapido che osserviamo a Sestri Ponente - chiarisce -. Così, per noi, è fondamentale una serie di interventi a supporto del territorio".