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Attualità | 29 aprile 2025, 08:00

I mestieri moderni - Quando la ceramica fa bene all'anima: l’avventura di ‘Buon Vento’

Partendo da un piccolo laboratorio in piazzetta Tavarone, Bianca Biamonti non insegna solamente a lavorare l'argilla, ma offre esperienze umane e creative, con collaborazioni con il panorama artigianale locale: “Nei miei corsi la tecnica è importante, ma ciò che conta davvero è come ti fa sentire”

Prosegue oggi, e andrà avanti per tutti i martedì successivi, ‘I mestieri moderni’, un ciclo di servizi de ‘La Voce di Genova’ che vuole fornire uno spaccato del mondo del lavoro contemporaneo, anche un po’ in contrapposizione con l’altro nostro ciclo del mercoledì, ‘I mestieri di una volta’. Dove andrà il mondo dell’occupazione? Dove sta già andando? Quali sono le professioni più richieste? Quali i mestieri che letteralmente ci si inventa? Tra storie di successo, innovazione e idee vincenti, ci fa piacere raccontare come si trasforma l’occupazione e come si trasforma, di pari passo, anche la società. Buona lettura!

‘Buon Vento’ non è solo un saluto marinaro, ma anche il motore dell’onda creativa di Bianca Biamonti. Trentadue anni, un percorso di studi impegnativo, ma con una passione travolgente che è rimasta costante: quella per la ceramica. Una strada, la sua, tutt'altro che lineare: “Non sono figlia d’arte - racconta - anche se da sempre ho avuto un approccio molto pratico, grazie a mio padre architetto. Dopo il liceo artistico, mi sono laureata in Giurisprudenza e ho completato un master tra Parigi e Venezia. La ceramica mi ha sempre accompagnato come una valvola di sfogo, una passione nata ai tempi del liceo e che non ho mai abbandonato”.

Da semplice hobby, avere le mani sporche d’argilla è diventato il fulcro di un progetto che va ben oltre la semplice attività artigianale: durante il Covid, quando il mondo sembrava essere in apnea, Bianca ha trovato l’occasione di far emergere quella parte di sé che aspettava solo di sbocciare. Ha cominciato a condividere sui social il suo rapporto viscerale con l'argilla e, un passo alla volta, ha aperto il suo primo piccolo laboratorio a Genova, in piazzetta Tavarone, in centro storico. Da allora ha accolto oltre duemila persone: “Non mi sono mai presentata come un’insegnante tradizionale. Propongo un’esperienza: non solo tecnica, ma soprattutto umana. Questo approccio ha attratto tante persone e, nel frattempo, anche il mondo della ceramica genovese si è allargato: da tre ceramisti siamo arrivati a tredici nel centro storico”. La scelta di aprire uno spazio proprio nel cuore della città vecchia non è casuale: “A mio parere, l'iniziativa del Bonus Caruggi del Comune di Genova è stata un vero successo. Attrae anche persone da fuori città, desiderose di vivere l'atmosfera unica del centro storico, al di là del beneficio economico. Certo, non mancano le sfide tipiche di un centro storico: la pulizia, alcune zone più buie e la difficoltà di trasporto, che per me, con la mia attività di ceramista e i continui carichi pesanti, si fanno sentire. Penso a quando devo portare quintali di argilla su per le salite per gli eventi, non è una passeggiata! Nonostante queste difficoltà, il fascino ineguagliabile di questa parte della città superano di gran lunga gli aspetti negativi. Vivere e lavorare qui, con la sua rete intricata di vicoli che nascondono sorprese ad ogni angolo, ha un'attrattiva romantica che altre zone, pur con la loro bellezza, non possiedono”.

Quello di Bianca è un metodo di insegnamento originale, profondamente legato al suo modo di vedere la vita, influenzato anche dalla sua pratica buddista. “Il mio obiettivo è duplice: da un lato, desidero far scoprire alle persone il proprio potenziale creativo e aiutarle a esprimerlo appieno. Dall'altro, intendo promuovere Genova attraverso corsi di ceramica che si distinguono per un approccio innovativo. La peculiarità dei miei corsi risiede nel mio background professionale: sono specializzata in marketing territoriale focalizzato sui giovani. Questo mi permette di offrire esperienze che vanno oltre la semplice lezione di ceramica, diventando un modo alternativo per i ragazzi di esplorare e conoscere la città. Io non insegno solo come modellare l’argilla, ma anche come ritrovare la propria centratura, come lasciarsi andare. Nei miei corsi ci sono avvocati, ingegneri, manager: persone che vivono vite piene di regole e che qui trovano uno spazio libero. ‘Buon vento’ è l’augurio dei marinai. E io voglio augurare a chi mi incontra di trovare un vento favorevole nella propria vita. Attraverso le mie ceramiche, che spesso portano frasi positive, e attraverso i corsi, che sono veri momenti di scoperta personale”.

Oltre ai laboratori di ceramica, Bianca ha ideato esperienze che uniscono arte e territorio: collaborazioni con liutai, escursioni in barca a vela e corsi di yoga con decorazione su ceramica. “Genova ha tantissimo da offrire, ma spesso si dice che non c’è niente da fare. Io cerco di dimostrare il contrario, anche grazie ai social. Noi genovesi non siamo sempre propensi alla collaborazione, ma proprio per questo è una grande ricchezza: ognuno ha qualcosa di unico da offrire”.

I corsi sono pensati per tutti, anche per chi si sente negato: “Spesso mi dicono: ‘Se non riesco con te, lascio perdere’. Eppure riescono sempre. Non importa avere talento: importa dedicarsi tempo e provare. Il risultato finale? È importante, certo, ma quello che mi interessa davvero è il cambiamento che vedo nei loro occhi. La tecnica è importante, ma ciò che conta davvero è come ti fa sentire. È questo il cuore della mia missione”.

Oggi ‘Buon Vento’ offre tre tipologie di corsi: esperienze singole legate al territorio, corsi di tornio pensati come momenti di meditazione creativa e corsi mensili, per un viaggio più strutturato nel mondo della ceramica. Per farlo, è nato un secondo laboratorio, ‘Buon Vento Dipingi’, che si trova in vico San Matteo 11. In questo atelier le persone possono decorare pezzi di ceramica già fatti: “È stata una grande sfida, ma all'inaugurazione sono arrivate quasi 200 persone, con 80 prenotazioni raccolte in un giorno e mezzo. Questo mi ha fatto capire di essere sulla strada giusta”.

Chiara Orsetti

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