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Economia | 07 maggio 2025, 08:00

Quando viene riconosciuta l'invalidità civile per le patologie cardiache

Le patologie cardiache sono una delle cause per la quale è possibile chiedere l’invalidità civile e in alcuni casi anche l’indennità di accompagnamento se queste risultano compromettere il proprio stile di vita.

Quando viene riconosciuta l'invalidità civile per le patologie cardiache

Questo perché le malattie cardiovascolari rappresentano una minaccia concreta alla salute, e soprattutto se si soffre di patologie come gravi aritmie, c ‘è il rischio di infarto, ma si hanno anche problematiche connesse come difficoltà respiratorie, problemi a camminare, o impossibilità a lavorare.

Vediamo più nel dettaglio quali sono le condizioni che rientrano nelle patologie cardiovascolari e quando viene riconosciuta l’invalidità civile. 

Le principali patologie cardiache e il loro impatto 

Esistono diverse malattie cardiovascolari, alcune insorgono in maniera improvvisa come l’infarto del miocardio; altre si sviluppano nel tempo, minando progressivamente la capacità del cuore di funzionare correttamente. 

Tra le più comuni troviamo: 

·       Infarto del miocardio, causato dall’occlusione di una coronaria;

·       Insufficienza cardiaca, che compromette la capacità di pompa del cuore;

·       Aritmie, alterazioni del ritmo cardiaco che possono causare sincopi e stanchezza cronica;

·       Cardiopatia ipertensiva, legata all’ipertensione arteriosa non trattata;

·       Malattia coronarica, che comporta la riduzione del flusso sanguigno al cuore.

Queste condizioni non solo compromettono la salute fisica, ma incidono fortemente sulla capacità lavorativa, sull’autonomia personale e sulla qualità della vita. Difficoltà respiratorie, affaticamento costante, limitazioni nei movimenti sono sintomi frequenti e invalidanti. 

Quando viene riconosciuta l’invalidità civile 

Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile in relazione a patologie cardiache, è necessario che la compromissione sia documentata e abbia un impatto significativo sulle attività quotidiane. Non basta una semplice diagnosi: servono referti aggiornati, esami clinici e un quadro funzionale preciso. 

Un riferimento importante è la classificazione NYHA utilizzata per valutare la gravità dell’insufficienza cardiaca: 

·       Classe I: nessuna limitazione fisica evidente.

·       Classe II: lievi limitazioni nelle attività quotidiane.

·       Classe III: marcate difficoltà anche in attività leggere.

·       Classe IV: sintomi persistenti anche a riposo. 

Generalmente, le invalidità riconosciute iniziano dalla Classe III in poi, quando il paziente manifesta limitazioni serie e persistenti. I soggetti in Classe IV hanno spesso diritto a un grado di invalidità superiore all’80%, fino al 100% nei casi più gravi. 

Percentuali e tipologie di invalidità riconosciute 

La valutazione dell’invalidità civile avviene sulla base di tabelle medico-legali aggiornate. 

Le percentuali variano in funzione della patologia e della sua evoluzione. Alcuni esempi:

·       Infarto miocardico recente con insufficienza residua: dal 71% all’80%.

·       Insufficienza cardiaca cronica in Classe III NYHA: tra il 74% e il 90%.

·       Aritmie con frequenti episodi sincopali: dal 46% al 74%.

·       Cardiopatia ipertensiva severa: fino all’80%. 

Le invalidità possono essere temporanee, nel caso di condizioni cliniche reversibili, oppure permanenti se la patologia ha compromesso in modo stabile le funzioni vitali. 

È prevista anche l’invalidità parziale, per chi può svolgere attività lavorativa solo in forma limitata. 

Quali prestazioni spettano 

Una volta riconosciuto un certo grado di invalidità, il cittadino può accedere a diverse prestazioni economiche e assistenziali. 

Tra le più rilevanti: 

·       Pensione di invalidità, per chi ha un’invalidità pari o superiore al 74%.

·       Indennità di accompagnamento, destinata a chi non è autonomo nella deambulazione o nella cura personale.

·       Esenzioni sanitarie, che comprendono farmaci e prestazioni diagnostiche.

·       Agevolazioni fiscali, come la detrazione per spese mediche e sanitarie.

·       Riabilitazione cardiologica, spesso necessaria per migliorare la capacità funzionale e ridurre i sintomi. 

La richiesta e l’ottenimento di queste agevolazioni dipende, naturalmente dalla valutazione effettuata dalla commissione medica dell’Inps a fronte dell’evidente stato di salute del paziente. 

La procedura per il riconoscimento 

Per avviare il percorso di riconoscimento dell’invalidità civile è necessario presentare una domanda all’INPS, corredata da un certificato medico introduttivo redatto dal proprio medico di base. 

Dopo la trasmissione della documentazione, il cittadino viene convocato per una visita presso una commissione medico-legale. 

La commissione valuta la documentazione, esamina il paziente e formula un giudizio, che può includere: 

·       il grado di invalidità riconosciuto;

·       l’eventuale diritto a prestazioni economiche;

·       la necessità di revisione periodica. 

In caso di esito negativo o ritenuto inadeguato, il cittadino può presentare ricorso, attraverso un accertamento tecnico preventivo presso il Tribunale competente.








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