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Attualità | 13 maggio 2025, 08:00

Sicurezza stradale, Romolo Solari (FIAB): "Genova in testa alle classifiche di incidentalità: la velocità è un problema da risolvere"

"A Genova la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti è pari a zero", rincara dalla Federazione amici della bicicletta anche Cristina Castellari. Così nasce un documento, un impegno politico, rivolto ai candidati sindaco da sottoscrivere intitolato 'Più spazio alle persone per una mobilità realmente sostenibile'

Foto Facebook Silvia GIardella

Foto Facebook Silvia GIardella

Più sicurezza per tutti gli utenti della strada, a partire dai più esposti, i ciclisti e anche i pedoni. E un'attenzione che non riguarda solo la sostenibilità, ma proposte concrete per la mobilità leggera in città, una rete ciclabile continua e sicura, il tema della velocità e delle zone 30 km/h e l'educazione alla mobilità fin dalle scuole. Sono solo alcuni dei punti che, in vista delle elezioni comunali, la Fiab di Genova - sezione locale della Federazione amici della bicicletta, ha proposto ai candidati sindaco in corsa per le prossime amministrative, nella modalità di un appello che è poi diventato un impegno politico da sottoscrivere. Sicurezza sulle strade in testa alla cronaca degli ultimi giorni dopo la tragedia di domenica notte, l'investimento mortale di via Buozzi in cui ha perso la vita una ragazza di ventidue anni travolta e uccisa in una dinamica ancora oggetto di accertamenti ma dai primi rilievi investita da un veicolo lanciato ad alta velocità su una strada urbana.

"Genova purtroppo in rapporto al numero di abitanti è in testa alle classifiche di incidentalità, non a quelle di mortalità nonostante l'ultima tragedia di domenica, ma questo vuol dire che comunque un problema lo abbiamo e dobbiamo fare in modo che si risolva. E tra i problemi non ultimo c'è quello della velocità", spiega Romolo Solari, presidente di FIAB Genova.

Il documento diretto ai candidati, intitolato “Più spazio alle persone per una mobilità realmente sostenibile" è aperto alle adesioni fino al 23 maggio e contiene proposte per "spazi cittadini a disposizione delle persone, prima che delle auto", aggiunge. E il tema va dalle piste ciclabili, all'educazione stradale, al problema delle soste in doppia fila e agli attraversamenti da mettere in sicurezza. Passando anche per un argomento legato alla velocità dei veicoli. In un dibattito che prosegue da mesi, quello sulle 'città 30 km/h' sul modello di Bologna, Solari chiarisce: "città 30 è un termine che è stato un po' travisato, perché poi anche Bologna stessa ha il 60% della città a 30 all'ora, e si è stati portati a pensare si intendesse mettere un limite simile in trade come  corso Europa. Anche nel nostro documento lo abbiamo scritto: sulle principali direttrici lasciamo il limite esistente, dei 50 o 60 km orari. Ma sulle vie residenziali il 30 all'ora invece ci sta tutto. Anche perché poi sfido a fare una velocità media superiore, e lo stop&go è un altro problema. Ma l'utente su 2 ruote o i pedoni resta il più vulnerabile".

Non solo. "E' chiaro che noi ci richiamiamo ai temi dell'ambiente e della sostenibilità - aggiunge sempre dalla Fiab anche Cristina Castellari - ma ci occupiamo anche della mobilità, dello spazio pubblico e della sicurezza dei pedoni. Perché prima o poi per quanto grande sia il mezzo, tutti scendiamo e ci troviamo a piedi in città".

"A Genova - prosegue Castellari - la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti è pari a zero, quando un pedone attraversa deve chiedere quasi permesso e quasi scusa. E' una cosa che salta all'occhio. Io sono un'insegnante e l'attraversamento di fronte alla scuola dove lavoro non è monitorato ho chiesto più volte che mettessero segnaletica stradale orizzontale o verticale. Il problema è la velocità, gli automobilisti che passano non considerano che è una zona attraversata da ragazzini. Non c'è attenzione per i più fragili, per i bambini e gli anziani".

"I marciapiede sono alti minimo 20 centimetri - conclude- esistono ma raramente le rampe e dov'è concesso il marciapiede a raso gli automobilisti posteggiano: educazione zero. Ultimamente nel mondo più attento nella mobilità sostenibile il pedone non viene più definito 'fragile' ma 'prezioso'. Come a Bologna, la città 30: è un modo di chiamare le cose cambiando punto vista, responsabilizzando anche alla sicurezza degli altri utenti".

Valentina Carosini

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