‘C’era una volta… la cartoleria’ è il nuovo servizio seriale de La voce di Genova dedicato a questi negozi che sembrano essere sospesi nel tempo. Rifugio di studenti, impiegati e sognatori, la cartoleria è sempre stata più di un negozio, ma un luogo dove perdersi, tra il profumo della carta nuova e i colori di pennarelli, pastelli e tempere. Oggi queste botteghe sono sempre più rare, ma con questi racconti vogliamo riscoprire il loro fascino, raccontando le storie di chi le tiene ancora in vita con passione.
In un tempo in cui il piccolo commercio fatica e le serrande si abbassano, c’è chi resiste con passione e tenacia: è il caso della cartoleria 'Emmedue-Aastore' di via Nicolò Daste, a Sampierdarena, che da oltre trent’anni accompagna generazioni di studenti, famiglie e appassionati del settore nel cuore di Sampierdarena.
Alla guida, Fabrizio Urru, oggi assieme a Roberta Olivieri, che rilevò l’attività negli anni ’90: “Abitavo a Sampierdarena e la cartoleria aveva una buona base, un buon avviamento. All’epoca eravamo in cinque in zona, ma si viveva tutti”, racconta.
Un’attività che vanta quasi un secolo di presenza sul territorio: “Dapprima era gestita dal signore che all’epoca era il proprietario dell’attuale negozio che adesso è in via Rolando, ovvero Berardi”, afferma.
La gestione attuale, diventata società cinque anni fa con il nome Aastor, nato dai nomi delle figlie di entrambi Alessia e Azzurra, vede al fianco di Urru, Roberta Olivieri, che ha scelto di cambiare vita per dedicarsi a un’attività che ama. In molti, però, la chiamano ancora affettuosamente 'Emmedue', come negli anni d’esordio.
Nel tempo, il negozio ha mantenuto la sua anima, ampliandosi e adattandosi ai cambiamenti. “Abbiamo sempre puntato sulla varietà, dalla scolastica agli articoli da ufficio, dalle belle arti ai giochi didattici. Se vuoi, trovi sempre stimoli. È un mondo vasto, e non annoia mai”, racconta Urru.
Accanto al Liceo Piero Gobetti, in una zona che ha vissuto molte trasformazioni, la cartoleria resta un presidio di vicinato. “Il quartiere è cambiato, è diventato multiculturale, ci sono persone nuove, giovani che vanno via al mattino - afferma -. Ma io sono felice di questo e personalmente questo nuovo mondo piace”.
Il piccolo commercio ha affrontato sfide complesse, dai grandi supermercati al boom dell’online, ma secondo Urru qualcosa sta cambiando: “Tutto si stabilizza. Non potrà mai andare tutto da una parte sola. Ci sarà sempre chi preferisce comprare su strada, guardare, toccare. E per la scolastica, continuiamo ad aumentare”.
Un aumento, che, inoltre, ha portato una grande novità: infatti, assieme a Roberta ha deciso di acquistare il locale adiacente al negozio e, così, daranno luce ad una nuova libreria di quartiere totalmente indipendente che “dovrebbe aprire entro fine anno, al massimo inizio anno nuovo".
"Tutto dipenderà in gran parte dall'impresa che fa i lavori e dai veri permessi necessari, ma ci siamo già messi all'opera e conto che entro fine anno, al massimo l'inizio del nuovo, dovremmo essere ufficialmente operativi", sottolinea.
Una decisione che unisce il sogno di aprire una libreria e la passione per i libri di Roberta, e la volontà di ampliare i propri spazi di Urru: "Avere un negozio più grande, è sempre stato un mio sogno, avere una libreria invece era il sogno di Roberta: così li abbiamo uniti, decidendo di dar vita alle nostre aspirazioni", chiarisce.
E mentre il quartiere attende nuovi arrivi, come l’Accademia Linguistica e sempre più appassionati di disegno e pittura, Emmedue-Aastor continua a essere un riferimento per tutti i residenti e non solo. In una città che vede sempre più sparire le librerie indipendenti, dove le grandi catene 'vincono' e hanno il predominio del e sul mercato, in un quadro, quindi, in cui l'editoria di quartiere sta vivendo momenti di forte difficoltà, c'è chi però resiste e, soprattutto, ci crede ancora.