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Eventi | 15 maggio 2025, 15:03

Genova capitale delle “penne nere”: nel 2026 la novantasettesima Adunata Nazionale degli Alpini

Attesi oltre 400.000 partecipanti. Il Comune investe un milione di euro per l’evento. Piciocchi: “Sarà una prova di maturità per tutta la città”

Genova si prepara ad accogliere l’edizione numero 97 dell’Adunata Nazionale degli Alpini, in programma dall’8 al 10 maggio 2026

Una mobilitazione importante che porterà nel capoluogo ligure alpini in congedo, famiglie e turisti, oltre a richiamare tanti cittadini per un fine settimana di incontri e appuntamenti che, nelle previsioni del Comune, dovrebbe generare un indotto di circa cento milioni di euro.

La macchina organizzativa si è già messa in moto dopo il passaggio della “stecca” tra Biella e Genova, esposta quest’oggi durante la presentazione dell’Adunata nel salone dorato della Camera di Commercio. 

La città avrà meno di un anno per prepararsi, ma il presidente della sezione ANA (Associazione Nazionale Alpini) genovese, Stefano Pansini, non ha dubbi: “Sappiamo che è una sfida, ma siamo pronti. Serve concretezza, dobbiamo passare dai progetti ai fatti”.

Il Comune di Genova ha deciso di sostenere concretamente l’evento, con uno stanziamento di un milione di euro, a cui si aggiungono servizi e strutture logistiche. Gli alpini avranno a disposizione una sede operativa all’interno di Palazzo Galliera, già attrezzata per gestire l’organizzazione dell’evento.

Il cuore dell’Adunata sarà il centro storico della città, con eventi diffusi anche in altri quartieri. Il percorso della sfilata che concluderà le celebrazioni seguirà piazza Corvetto, via Roma, piazza De Ferrari, via XX Settembre, per poi sciogliersi in viale Brigate Partigiane e vedrà sfilare oltre centomila alpini per dodici ore di evento. Tra i luoghi già “bloccati” per l’occasione ci sono Palazzo Ducale, Palazzo della Borsa, la Cattedrale di San Lorenzo e l’area del Porto Antico.

Oltre alla parata, il programma prevede una ricchissima serie di eventi: concerti corali, mostre storiche, cerimonie religiose, esibizioni musicali e appuntamenti culturali. Uno degli eventi più suggestivi sarà la serata dei cori alpini: 100 cori si esibiranno nelle chiese e nei teatri della città.

Perché Genova, città di mare, è stata scelta come sede dell’Adunata? La risposta è nella storia. “La Liguria è la regione più boscosa d’Italia – ricorda Pansini – e le sue montagne hanno sempre fornito uomini coraggiosi alle truppe alpine”. La sezione genovese dell’ANA conta oggi circa tremila iscritti suddivisi in 57 gruppi, con 100 volontari attivi nella protezione civile locale. Un’eredità importante che affonda le radici nella Prima Guerra Mondiale, ma che si rinnova ogni giorno nel volontariato e nell’aiuto concreto alla cittadinanza.

“Ricordiamo i morti aiutando i vivi”, è il motto citato da Pansini, pronunciato dal reduce di Russia Caprioli e ultimo presidente dell’Associazione ad aver preso parte alla campagna. Ed è anche la sintesi del messaggio che gli alpini porteranno in città: la memoria come base per l’impegno civile e la costruzione della pace.

Secondo Pietro Piciocchi, vicesindaco facente funzioni di Genova, l’Adunata sarà una “prova di maturità” per la città: “Ci mettiamo alla prova come comunità, chiamati a ospitare un evento che richiederà la partecipazione attiva di scuole, associazioni, quartieri. Sarà una festa, ma anche un’opportunità unica per mostrare il meglio di Genova”.

Paola Bordilli, assessora comunale alle tradizioni cittadine, sottolinea anche l’importanza dell’indotto economico: “A Biella l’Adunata ha generato un impatto da oltre 100 milioni di euro. A Genova ci aspettiamo numeri simili, con un ritorno positivo su turismo, ristorazione, commercio e ricettività”.

Sarà la sesta Adunata nazionale ospitata da Genova, dopo quelle del 1931, 1952, 1963, 1980 e 2001. E sarà anche la prima a tenersi in una città proclamata ufficialmente, nel 2024, "Città dell’Inno Nazionale", con un legame profondo con l’identità italiana: è qui che nacquero Goffredo Mameli e Michele Novaro, autori del “Canto degli Italiani”, ma anche figure fondamentali del Risorgimento come Giuseppe Mazzini e Nino Bixio. A Genova è nato anche il generale Antonio Cantore, medaglia d’oro al valor militare e simbolo della tradizione alpina. La sua medaglia campeggia sul vessillo sezionale genovese, il più decorato d’Italia.

Isabella Rizzitano

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