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Eventi | 16 maggio 2025, 08:00

La Biciclettazza compie dieci anni: domenica torna la pedalata di quartiere tra le vie di Rivarolo e Certosa

Nato nel 2014 da un’idea condivisa tra comitati e commercianti, l’evento è oggi una festa di comunità, inclusione e cittadinanza attiva: “Vogliamo che la strada torni a essere uno spazio da vivere insieme”

Centinaia di biciclette sono pronte a scendere in strada domenica 18 maggio per la decima edizione della Biciclettazza. L’appuntamento è diventato ormai un evento immancabile per la Valpolcevera, ed è possibile grazie alla collaborazione di tante realtà del territorio: “Questa iniziativa è nata nel 2014 con un’idea condivisa fra comitato e commercianti — racconta una componente del Comitato Rivarolo —. Il nome ‘Biciclettazza’ fu proposto proprio da un barista della zona, che è stato anche uno dei primi sostenitori. I primi tempi andavamo letteralmente porta a porta a chiedere contributi ai negozianti: un buono, un premio di consolazione, qualcosa da donare ai bambini che partecipavano. Era un lavoro artigianale, ma molto umano. Ci ha permesso di stringere relazioni vere nel quartiere".

E infatti la Biciclettazza non è solo una pedalata collettiva: è un momento di rete, di condivisione e di cittadinanza attiva. Quest’anno l’appuntamento è alle ore 9.30, ai giardini di piazzale Guerra, di fronte all’impianto sportivo Foltzer, e anche per questa edizione la partecipazione è gratuita: bastano una bicicletta, un caschetto e la voglia di stare insieme. Dopo l’assegnazione dei numeri gara, si parte: il percorso attraverserà in sicurezza le strade comprese tra il Ponte San Giorgio e Teglia, passando per Certosa e Rivarolo. Le strade saranno temporaneamente chiuse al traffico per consentire il passaggio dei ciclisti, con soste lungo il tragitto per mantenere compatto il gruppo e permettere anche ai più piccoli di godersi l’esperienza senza affanno.

"La bellezza di questa manifestazione è che mette insieme realtà molto diverse: la Croce Rosa, la Foltzer per il supporto logistico, la Federazione Ciclistica Italiana che ci garantisce la copertura assicurativa, e ovviamente le istituzioni — continua a spiegare —. Senza il Municipio Valpolcevera e il Comune di Genova che ci aiutano con i permessi e la Polizia Locale che presidia gli incroci, non potremmo nemmeno cominciare. Ma quello che ci piace di più è vedere come anche i cittadini si mobilitano: c’è chi ci aiuta a pulire i giardini, chi porta l’acqua, chi offre la merenda, chi si ferma a fare due chiacchiere, chi semplicemente applaude al passaggio della carovana. È un momento per tutti".

I protagonisti dell’appuntamento sono bambini e bambine di ogni provenienza, famiglie del quartiere e non solo, giovani e anziani, gruppi informali e appassionati della bici. "Certosa e Rivarolo sono quartieri multietnici, e questo evento è sempre stato un esempio naturale di integrazione. Vedere bambini di ogni colore pedalare insieme, sorridersi, parlarsi, sentirsi parte di qualcosa, è una delle cose più belle che possiamo regalare a loro… e anche a noi adulti. Perché la strada, per un giorno, diventa davvero di chi la vive. Non più spazio di passaggio o di traffico, ma luogo di incontro, di gioco, di appartenenza".

Il senso profondo della manifestazione, infatti, sta tutto lì: nella riappropriazione dello spazio urbano da parte della cittadinanza. "Vogliamo far capire ai bambini che la strada è loro — spiega ancora —. Non qualcosa da sporcare o da subire, ma qualcosa da abitare. E la bicicletta, oltre a essere ecologica, è un simbolo potente: è lentezza, rispetto, attenzione. È una metafora perfetta per un altro modo di vivere la città".

Il percorso si concluderà con una ricca merenda offerta dai commercianti della zona e con la premiazione di tutti i partecipanti, in un clima di festa che non ha nulla di competitivo ma tutto di comunitario. "Negli anni abbiamo raggiunto anche le duecento presenze, prima del Covid. Poi, come per tanti altri eventi, c’è stato un calo. Ma per noi non è mai stato importante il numero di partecipanti, ma quello che l’iniziativa rappresenta”.

Anche le scuole del territorio partecipano: agli alunni delle primarie viene distribuito l’avviso della manifestazione direttamente nei diari, in modo da coinvolgere le famiglie. Un passaparola lento ma efficace, che ha fatto della Biciclettazza un piccolo classico di primavera.

Alla base, però, c’è qualcosa di più: un tessuto sociale che, nel quartiere di Rivarolo, è sempre stato vivo. "La nostra zona ha una tradizione fortissima di associazionismo. Ci sono tantissimi comitati, ed esiste uno spirito di collaborazione concreto. Ci si aiuta, ci si spalleggia. Non sempre tutti possono dare una mano, ma non ci sono mai state ripicche o ostilità. Se qualcuno non può aiutare, si cerca qualcun altro, e si va avanti. È un atteggiamento disteso, generoso, costruttivo".

È anche grazie a questo spirito che iniziative come la Biciclettazza riescono a durare nel tempo. "Dieci anni sono tanti, soprattutto per un evento popolare, gratuito, organizzato da volontari. Di solito queste cose dopo un po’ si spengono, ma qui invece si è acceso qualcosa che continua a brillare. Perché coinvolge davvero le persone, le fa sentire parte di un tutto. E questo, oggi più che mai, è prezioso".

Chiara Orsetti

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