Il Partito Democratico ha chiuso ufficialmente la propria campagna elettorale per le Comunali di Genova, in programma domenica 25 e lunedì 26 maggio, oggi giovedì 22 maggio, in Piazza Amatore Sciesa nel quartiere di Pra'.
Assieme a Elly Schlein, la segretaria del Partito Democratico e Silvia Salis, candidata sindaca del centrosinistra, presenti sul palco anche Francesca Druetti, Segretaria Nazionale di Possibile, ed Enzo Maraio, Segretario Nazionale del Partito Socialista Italiano, Andrea Orlando, leader dell'opposizione in consiglio regionale e Simone D’Angelo, Segretario Metropolitano del Partito Democratico di Genova e Consigliere Regionale della Liguria e il candidato in municipio Matteo Frulio.
"Sostengo con entusiasmo la candidatura di Silvia perché ha riavvicinato tante persone che non credevano più nel voto. È lì che dobbiamo andare a convincere: Silvia è oggi la bandiera più credibile di un cambiamento vero per questa città. Ha riempito un vuoto lasciato da un’amministrazione chiusa in sé stessa, che ha governato per pochi. Lei, al contrario, ha riportato partecipazione nei territori e ha rimesso al centro questioni fondamentali come il lavoro dignitoso", ha dichiarato la segretaria Elly Schlein.
Viviamo in una "Repubblica fondata sul lavoro, ma non su quello povero che oggi colpisce troppe e troppi, soprattutto tra i giovani. È inaccettabile che in Italia si abbiano le bollette più alte d’Europa e al contempo salari così bassi, con liste d’attesa sanitarie infinite. Ci batteremo per il salario minimo: sotto i 9 euro è sfruttamento, e lo sfruttamento non può essere legale", chiarisce.
Poi l'appello al voto riguardo il referendum dei cinque si: "L’8 e il 9 giugno si vota anche per i referendum sul lavoro, e noi diciamo con forza: Silvia è dalla parte del lavoro. L’amministrazione può fare tanto per agevolare l’occupazione, può praticare una politica di prossimità. Non si governa chiusi nei palazzi, come fa Meloni: bisogna stare in mezzo alla gente, parlare con le buone imprese, chiedere di cosa hanno bisogno e come possiamo aiutarle".
E ancora, sul tema della sanità: "C’è poi la questione della sanità: davanti a una destra che vorrebbe spingere verso la privatizzazione, noi diciamo no. Difendiamo una sanità universalistica, come quella voluta da Tina Anselmi. Solo Silvia ha parlato davvero dei servizi per gli anziani e per le persone con disabilità, che in questa regione troppo spesso non vengono presi in carico. Vogliamo una società sicura, in cui nessuno sia marginalizzato o lasciato indietro".
Ma non solo, centrale anche la scuola pubblica: "E vogliamo una scuola pubblica che garantisca davvero l’uguaglianza sancita dall’articolo 3 della Costituzione. Il diritto alla cura, al lavoro, alla casa: diritti fondamentali che qui, troppo spesso, sono stati ignorati. La sinistra, su quest’ultimo tema, è mancata in passato. Ma noi oggi lo rimettiamo al centro, perché per noi non è un problema individuale, ma sociale".
"Poi c’è chi, come l’ologramma Tajani, dice che non esiste più la sinistra. Ma noi ci siamo, siamo vivi e ci batteremo. Siamo uniti e compatti intorno a Ilaria Salis. Forse parlano da finti moderati, ma si nascondono dietro una destra nazionalista ed estrema. Questa destra dovrebbe chiedere scusa, anche quando si appella alla 'famiglia tradizionale', che nessuno di loro realmente rappresenta. Le famiglie sono tante e diverse, sono plurali. E Genova lo sa: è cresciuta mescolandosi, integrandosi, aprendosi. I genovesi se lo ricorderanno", aggiunge la segretaria.
"Se vi chiedono chi siamo, è facile rispondere: siamo quelli che vogliono costruire un’alternativa a questa destra, un’alternativa vera. Siamo testardamente unitari. Vogliamo battere la destra non per dividere, ma per unire. Non vogliamo costringere le persone a scegliere se mangiare o curarsi, ma offrire una buona politica che permetta di fare entrambe le cose", conclude.
Salis, a margine ha chiarito che non ci sarà nessun accordo con gli altri candidati in caso di ballottaggio: "La maggior parte delle candidate e dei candidati sono più riconducibili a un’area ovviamente progressista -ha riferito Salis – i dati ci danno un grandissimo vantaggio in caso si andasse al ballottaggio, per cui non è questione di accordi, io penso che l’elettorato si riconoscerà nel candidato o nella candidata di riferimento per la loro area”.
E ancora, riferendosi alla chiusura della campagna degli avversari: "Io sono una candidata civica: ho aperto da sola e chiuderò da sola. Il sostegno dei partiti della mia coalizione è evidente tutti i giorni di questa settimana, inoltre mi sembra che sul palco di Piciocchi ci sia solo Matteo Salvini, tutti gli altri si sono collegati con un video. Capisco che stiano molto indietro nei sondaggi, ormai non sanno più che pesci prendere, però ogni polemica che fanno in questa settimana è sempre più ridicola”.
“È stata una formula che ha tenuto altissima l’attenzione sulla nostra coalizione, sulla nostra candidatura – ha detto riferendosi alla presenza di diversi leader durante le settimane in visita a Genova – ma ripeto, io sono una candidata civica che ha vissuto questa campagna elettorale, a differenza del candidato della destra, senza puntelli, senza bisogno di farmi venire a aiutare da un vicesindaco o da una vicesindaca. Ho vissuto questa campagna elettorale in prima persona, ho aperto da sola, con la mia coalizione lì e la mia squadra davanti a me mentre parlavo, e chiuderò esattamente nello stesso modo. Questa è una candidatura per Genova, per le genovesi e i genovesi, e noi siamo pronti a fare una grande festa domani sera alle sette in piazza della Vittoria”.
"Si parla di liste d’attesa, infrastrutture e PNRR, ma si tace sul fatto che la rimodulazione rischia di mettere in discussione opere fondamentali come il Terzo Valico", afferma Andrea Orlando, che non risparmia critiche anche a Matteo Salvini.
"L’Ilva è a rischio chiusura e la Regione, insieme al Comune, porta la responsabilità di un silenzio colpevole. La loro inerzia potrebbe avere conseguenze devastanti per il lavoro e per il tessuto produttivo", aggiunge.
Secondo l’ex ministro, il compito del centrosinistra sarà ora decisivo: "A noi toccherà un compito importante: ricostruire l’unità del centrosinistra, che è la condizione necessaria per poter determinare il futuro di questa città, una città che loro hanno diviso".
Orlando ricorda anche le vicende giudiziarie che hanno colpito la politica locale: "Non dimentichiamo che veniamo da un corto circuito giudiziario, che ha ulteriormente indebolito la fiducia dei cittadini".
Infine, anche l’esponente dem ironizza su recenti uscite degli avversari: "Tajani ha parlato di uno sconto a Città del Messico: forse l’altitudine gli ha giocato un brutto scherzo. Piciocchi, invece, appare sempre più nel solco di Bucci. La sua candidatura è più una minaccia che una promessa".

























