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Politica | 29 maggio 2025, 18:00

Genova brinda alla coesione del campo largo, ma intanto Calenda guarda verso destra in vista delle comunali di Milano

Il leader di Azione non chiude la porta a una possibile alleanza con Forza Italia in vista del 2026: “Ottimo rapporto”

Carlo Calenda a Genova

Carlo Calenda a Genova

Silvia Salis mette d’accordo tutti. Questa la lezione che le urne hanno impartito in quel di Genova, ma basta uscire dai confini regionali per capire come il campo largo sia alle prese con mal di pancia impossibili da celare alle penne dei giornalisti. Specie se c’è chi porta direttamente i propri pensieri in braccio alla stampa nazionale.

Un nome e un cognome: Carlo Calenda. Al netto della sbandierata unità genovese, il leader di Azione è tornato subito alla carica ribadendo che lui all’interno dell’alleanza progressista è solo di passaggio. O, almeno, è pronto a valutare tutte le opzioni.

Che ci sia una barricata tra Azione e il Movimento 5 Stelle, tra Calenda e Conte, è cosa conclamata. Ma sono argomenti nazionali e internazionali (riarmo e nucleare) che nulla hanno a che fare con le elezioni comunali. Ed è cosa conclamata anche l’antipatia reciproca con il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

Se questo si riverbererà o meno sulle dinamiche interne della coalizione a sostegno di Salis lo si vedrà nei prossimi mesi, già dalla composizione della giunta e dalla spartizione delle poltrone a Palazzo Tursi, quando la neo sindaca dovrà dire “chi fa cosa” cercando di accontentare tutti, anche l’anima centrista della sua squadra che alle elezioni ha trovato spazio nelle due liste civiche.

Intanto, in giro per l’Italia, Calenda strizza l’occhio a destra e a manca. Soprattutto a destra. Sulle pagine del Corriere della Sera ha detto a chiare lettere di essere pronto a un’alleanza con Forza Italia in occasione delle elezioni comunali del 2026, mentre qualcuno pensa anche a una possibile stretta di mano con Fratelli d’Italia per le regionali nelle Marche, ipotesi nata dopo l’invito della premier Giorgia Meloni al congresso di Azione. Lui dice di no, ma intanto se ne parla.

Intanto dalle parti del Palazzo Tursi rinnovato si guarda alle mosse di una delle due anime centriste della coalizione, con Calenda che ha giurato fedeltà perché “nel governo delle città i temi da affrontare sono diversi”. Ma, intanto, nel panorama nazionale si affaccia dicendo che “lo spazio al centro c’è”, a dimostrazione che le sue attenzioni sono sempre più rivolte a un nuovo contenitore oltre gli steccati del campo largo.

Pietro Zampedroni


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