Un balzo in avanti di diciassette posizioni per l’Università di Genova nel ranking mondiale delle università.
L’edizione 2026 del QS World University Rankings, uno dei più autorevoli sistemi di valutazione universitari a livello mondiale, vedeUniGe salire al cinquecentotrentesimo posto.
Un risultato importante, riflesso di un lavoro di miglioramento e di un panorama globale sempre più competitivo che mette a sistema oltre mille e cinquecento università di tutto il mondo, distribuite in più di cento Paesi.
Sul piano nazionale, l’ateneo genovese si posiziona al sedicesimo posto tra le università italiane in un momento storico in cui sono poche quelle che riescono a salire di livello.
Negli ultimi anni l’ateneo ha investito su ricerca, collaborazioni internazionali, occupabiità dei laureati e sostenibilità, Nella metodologia QS, questi sono alcuni degli aspetti chiave: la reputazione tra accademici e datori di lavoro, il numero di citazioni scientifiche per docente, la presenza di studenti e docenti internazionali e l’impatto delle azioni sostenibili.
UniGe ha visto ricerche sempre più citate, un corpo docenti solido, programmi di scambio internazionale attivi e una crescente attenzione alla responsabilità ambientale.
E nel mondo?
Il ranking mondiale è dominato dal MIT, il Massachusetts Institute of Technology degli Stati Uniti, seguito dall’Imperial College di Londra. Terzo posto per un’altra università a stelle e strisce, quella di Stanford.
Subito dietro, Oxford, Harvard, Cambridge e, al settimo posto ETH di Zurigo a rompere l’alternanza anglo americana. Chiudono la National University of Singapore, l’University College di Londra e il California Institute of Technology (Caltech).
Prima delle università italiane è il Politecnico di Milano, primo ateneo del paese a entrare nella Top100 posizionandosi al novantottesimo posto grazie all’ottima reputazione accademica e all’apprezzamento da parte dei datori di lavoro. Un risultato storico che premia la strategia di sviluppo e la qualità della formazione tecnica italiana.
Pur restando lontana dalle vette della classifica, la crescita dell’ateneo ligure è un segnale incoraggiante: conferma una visione strategica che punta sull’innovazione, sulla qualità della formazione e sull’apertura verso il mondo.














