Un lungo applauso finale ha salutato l’uscita dalla chiesa di San Siro del feretro del professor Pier Luigi Santi, figura di riferimento nella chirurgia plastica e ricostruttiva, scomparso mercoledì all’età di 76 anni.
Tanti i colleghi, ex pazienti, allievi, amici e familiari presenti per l’ultimo saluto a una delle istituzioni della sanità genovese.
Il professor Santi ha legato il suo nome all’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (Ist), dove fu primario, e al San Martino, dove diresse per anni la Chirurgia plastica e ricostruttiva. Medico rigoroso e molto amato, formatore di generazioni di professionisti, Santi lascia un’impronta che va oltre la pratica ospedaliera: per chi lo ha conosciuto, infatti, è stato un riferimento etico e umano, prima ancora che clinico.
A officiare la messa è stato don Aldo, già cappellano della Asl 4 del Tigullio, che ha dedicato all’amico parole che raccontano, più che una carriera, una vocazione:
“Il giusto è colui che si sforza, si impegna, ricerca, esplora, prende in considerazione il bene. Intorno alla presenza del nostro Pier Luigi in questi giorni ho sentito fiorire tante testimonianze di bene. Viene descritta una professionalità rara, che significa innanzitutto una umanità piena, un cuore sensibile, una capacità di insegnare ai propri discepoli accompagnandoli nella professione”.
In prima fila, la moglie Rosella e la figlia Francesca, entrambe psichiatre, testimoni di un’eredità familiare profondamente intrecciata con la cura. Tra i presenti anche il padre, Leonardo Santi, 98 anni, fondatore dello stesso Ist, a confermare una tradizione che ha segnato la storia della sanità ligure.
Il ricordo di don Aldo è proseguito richiamando proprio quel legame generazionale, come fonte di una dedizione professionale e umana fuori dal comune: "L’ha presa dalla propria famiglia, composta da medici. Quindi da persone sensibili, così come ha dimostrato Pier Luigi, che è stato maestro di umanità nella professione medica, una guida per i suoi molti discepoli. E sono questi i valori che lascia come eredità”.
A fine funzione, il professor Pietro Ciliberti e alcuni amici di famiglia hanno aggiunto parole di ricordo personale, restituendo al volto pubblico del medico il tratto privato di una persona attenta, rigorosa e profondamente empatica. Il feretro è stato poi accompagnato al cimitero monumentale di Staglieno, dove sarà cremato, a cura del personale di A.Se.F., l’azienda pubblica per i servizi funebri del Comune di Genova.















