Pietro Piciocchi, ex vicesindaco di Genova e candidato sindaco del centrodestra alle recenti elezioni comunali, rompe il silenzio e lancia un duro monito alla sua stessa coalizione. In un post pubblicato sui social, Piciocchi critica apertamente le scelte fatte nella composizione delle giunte municipali nei territori del Levante e del Medio Levante, entrambi conquistati dal centrodestra.
"Se guardiamo ai dati delle ultime elezioni — scrive — oltre il 40% dei voti nel nostro campo è andato alle due liste civiche, che hanno fatto molto bene anche nei municipi di cui stiamo parlando. Vince Genova, in particolare, è la prima lista civica della città". Secondo il capogruppo di Vince Genova, le nomine degli assessori non riflettono gli equilibri espressi dalle urne e rispondono invece a "una pretesa di egemonia dei partiti", una dinamica che definisce "deleteria" per ogni prospettiva di crescita della proposta politica del centrodestra.
Nel mirino di Piciocchi finisce soprattutto la nomina di Alberto Campanella, ex capogruppo comunale di Fratelli d’Italia, scelto come assessore nel Municipio Medio Levante. "Il 25 aprile scorso — ricorda — mentre io ero in piazza Matteotti a ribadire i valori democratici e repubblicani della nostra città, lui pubblicava sui social un post provocatorio con un fascio littorio su una vecchia moneta, suscitando lo sdegno di larga parte dell’opinione pubblica".
Per l’ex vicesindaco, certi comportamenti non possono trovare spazio nella coalizione: "I valori sui quali si fonda la Costituzione del nostro Paese non sono negoziabili e sono patrimonio di tutti gli italiani. Su questo non può esserci ambiguità, né ironia né provocazione".
Piciocchi rivendica infine di aver sempre evitato di esprimere dissenso pubblico quando aveva incarichi istituzionali, ma oggi, in un momento in cui "il centrodestra a Genova è da ricostruire dalle fondamenta", ritiene necessario affrontare con chiarezza le questioni che "si pongono all’evidenza di tutti". Un messaggio che suona come un primo passo verso un confronto aperto dentro una coalizione in cerca di equilibrio e identità.