Dopo quattro anni di lavori, questa mattina i primi camion portacontainer hanno potuto imboccare il nuovo viadotto di Pra’, inaugurato alla presenza del presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Genova, Massimo Ferrante, e del neo presidente dell’Autorità di Sistema Portale, Matteo Paroli.
Un’infrastruttura a tre corsie che separerà il traffico portuale dal resto della circolazione cittadina, consentendo allo stesso tempo uno sviluppo della sottostante linea ferroviaria grazie all’abbattimento del vecchio viadotto a due corsie.
L’iter è iniziato nel 2001, con l’annuncio dei lavori nel 2006 da parte dell’allora ministro Antonio Di Pietro. Tuttavia, molteplici difficoltà hanno rallentato il percorso: dibattiti sulla fruibilità, problemi per la demolizione del vecchio viadotto e questioni di viabilità hanno frenato gli interventi fino al 2017, quando è stata firmata la convenzione che ha finalmente sbloccato il progetto.
I cantieri sono partiti vent’anni dopo, nel 2021, e in quattro anni hanno portato al completamento di un viadotto lungo 450 metri, composto da 11 campate e dotato di tre corsie (due in ingresso e una in uscita) con barriere antirumore nel tratto cittadino e aree verdi progettate per mitigare l’impatto visivo. L’investimento totale ammonta a 32 milioni di euro, con un impegno diretto di circa 200 persone per realizzare un collegamento più scorrevole ed efficiente tra porto e autostrada.

“Il nuovo viadotto consentirà l’aumento dei binari ferroviari e l’adeguamento a 750 metri per i convogli diretti verso il Nord Europa, scaricando moltissimo il traffico sulla parte ferroviaria - ha detto il viceministro Rixi poco prima del simbolico taglio del nastro - oggi abbiamo interventi contemporaneamente sulla ferrovia, si rivedrà anche la viabilità interna del Terminal che sta creando qualche problema perché ovviamente il traffico di mezzi in entrata rischia di non essere fluido. L’abbattimento del vecchio viadotto consentirà di liberare numerosi spazi e, quindi, di rendere più usufruibile l’intero sedime portuale. Vuol dire razionalizzare e garantire anche una maggiore capacità ferroviaria. I piloni creavano problemi sulla sistemazione dei binari. Un intervento richiesto da tempo su cui ci siamo attivati dal 2021, completato in questi giorni e ora pienamente operativo”.
Per il presidente Bucci, invece, l’opera “consente a tutto il traffico su gomma di raggiungere il porto dall’autostrada senza passare dalla città”.
“È molto importante perché dà la possibilità di non influire sul traffico e, quindi, di non avere effetti negativi alla posizione del porto. È una grande cosa per continuare ad avere un rapporto positivo - ha aggiunto il presidente - insieme al nuovo presidente dell’Autorità Portuale lavoriamo per far sì che tutta la parte portuale, non solo Genova e Savona, ma anche La Spezia siano allineate con i programmi strategici della Regione a vantaggio della Blue Economy. In Liguria ci sono più di 200 mila persone che lavorano nel settore. Continueremo a essere completamente allineati andando avanti insieme per tutte le cose che vanno fatte”.
Numeri e cronistoria nel discorso del presidente dell’Autorità Portuale, Matteo Paroli: “Si chiude un ciclo iniziato nel 2021 e che oggi vede una nuova via d’accesso al Terminal Container del nostro porto. Una progettazione complicata dal contesto locale, i nostri tecnici hanno avuto la necessità di studiare tutta una serie di interferenze non banali in modo da rendere l’asse di penetrazione al Terminal efficiente ma anche sostenibile sotto il profilo delle interazioni con gli altri nodi infrastrutturali con un occhio particolare alla compatibilità con il territorio perimetrale urbano al nostro porto. Ne è derivato un nuovo asse di accesso alla nostra infrastruttura portuale potenziata a tre corsie rispetto alle precedenti due che verranno demolite entro il 2025. La nuova viabilità avrà due corsie in ingresso al Terminal per consentire il facile deflusso rispetto all’asse autostradale e una corsia in uscita. Un’opera dal valore di 32 milioni e 400 mila euro, costruita su nuovi standard di compatibilità ambientale con una bassa incidenza, sono stati utilizzati nuovi giunti lamellari tra i vari impalcati del ponte per ridurre in maniera significativa il rumore al transito dei mezzi pesanti, sono state posizionate delle barriere fonoassorbenti che riducono fortemente l’impatto a chi abita nelle aree limitrofe. Il nuovo impalcato di 450 metri su 11 campate supera anche precedenti interferenze che l’attuale sede stradale aveva rispetto alla viabilità ferroviaria, quindi andiamo a mettere le premesse per un potenziamento anche del futuro investimento nel settore dalla intermodalità che caratterizzerà le nostre connessioni. Un’opera che potenzia gli investimenti di oltre tre miliardi di euro che il governo, il ministero e il territorio ligure hanno deciso di investire sul nostro asset portuale. Consentirà alle nostre imprese di proporsi con maggiore incidenza, con maggiore capacità attrattiva anche su mercati che oggi risultano marginali rispetto al nostro bacino di riferimento. Mi riferisco al mercato austriaco, tedesco e svizzero”.
La separazione dei diversi flussi di traffico, infine, è l’obiettivo primario per l’assessore Ferrante: “Questa infrastruttura alleggerirà tutta la parte del Ponente con l’accesso dei mezzi pesanti che avranno un accesso privilegiato. Ci auguriamo che la separazione dei flussi portuali da quelli cittadini possa anche portarsi avanti per quanto riguarda la zona di Dinegro dove devono essere concluse le opere per dare un accesso separato al Terminal Traghetti. L’uscita di Genova Ovest è estremamente critica perché si vanno a sommare il traffico dei mezzi container e quello della parte crocieristica”.




































