Sono passati nove anni dall’inaugurazione dell’ascensore di Villa Scassi dopo il restyling, ma l’impianto pensato per collegare via Cantore con l’ospedale omonimo continua a non essere funzionante.
I problemi sono sorti poco dopo la riapertura, avvenuta nel 2016: malfunzionamenti e guasti, risalenti alla costruzione dell’impianto, hanno fatto sì che venisse di fatto chiuso, in attesa di trovare una soluzione con le aziende Ilset e Maspero, responsabili rispettivamente della manutenzione e della costruzione dell’ascensore. Secondo quanto emerso da una perizia affidata a un soggetto terzo, ci sarebbero difetti di costruzione e progettazione all’origine dei continui malfunzionamenti.
Negli scorsi mesi si era parlato di una soluzione conciliativa, ma sembra che l’ipotesi sia sfumata: il Comune di Genova proseguirà quindi la causa, intentata per evitare la prescrizione dei termini per il risarcimento, con la prima udienza prevista nei prossimi due mesi.
Nato per facilitare il raggiungimento dell’ospedale a piedi, la struttura si è trasformata nel tempo in un emblema delle inefficienze. La cabina, che percorre un tratto orizzontale nel vecchio tunnel pedonale per poi salire di 26 metri fino al piano di corso Onofrio Scassi, ha funzionato solo a singhiozzo, alternando brevi periodi di attività a lunghi stop. L’ultimo tentativo di riattivazione, avvenuto nel 2021, si è concluso con un ennesimo guasto dopo appena dieci giorni.
Nel frattempo, chi deve raggiungere l’ospedale Villa Scassi deve continuare a fare i conti con i disagi: l’unica alternativa all’ascensore fermo è il bus, che seppur meno avveniristico, garantisce di arrivare a destinazione, con tempi più lunghi.


















