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Economia | 06 ottobre 2025, 14:59

Gronda di Genova, trasferimento di cento edili: la Fillea Cgil vuole certezze sulla cantierabilità dell’opera

"Intervento fondamentale per lo sviluppo della mobilità, della portualità e dell’economia di Genova e della Liguria. Chiediamo la costituzione urgente di un tavolo ministeriale"

Gronda di Genova, trasferimento di cento edili: la Fillea Cgil vuole certezze sulla cantierabilità dell’opera

La scorsa settimana l’azienda Amplia, controllata da Autostrade per l’Italia (Aspi), ha comunicato ai sindacati di categoria l’imminente trasferimento di circa 100 edili impegnati nei due cantieri “zero” propedeutici ai lavori della Gronda di Genova. La misura, spiegano dall’azienda, serve ad evitare il ricorso alla cassa integrazione, ma comporterà inevitabili criticità logistiche e organizzative per i lavoratori.

Per affrontare la situazione, nei prossimi giorni saranno organizzate assemblee con le maestranze presso il campo base Colisa di corso Perrone, dove alloggiano gli operai.

La tempesta prevista dalla Fillea Cgil lo scorso aprile si è quindi concretizzata, nonostante all’epoca il Ministro Rixiavesse invitato i sindacati “a stare sereni”. Oggi, la Fillea rivolge un appello diretto al Ministro delle Infrastrutture: serve un intervento urgente che dia certezze sulla cantierabilità dell’opera, fondamentale per lo sviluppo della mobilità, della portualità e dell’economia di Genova e della Liguria.

Il debito di Aspi verso la città è noto, e secondo il sindacato una parte di questo debito potrebbe essere saldata con la definitiva cantierizzazione della Gronda, garantendo al contempo la tutela di tutte le maestranze. La richiesta assume maggior peso se si considera che la maggioranza delle azioni di Aspi è detenuta da Cassa Depositi e Prestiti, organo direttamente collegato al Ministero delle Finanze.

Per questi motivi, la Fillea Cgil chiede la costituzione urgente di un tavolo ministeriale sulla Gronda, che coinvolga anche istituzioni locali, Regione e Comune di Genova, per trovare soluzioni condivise e garantire la prosecuzione dei lavori senza ulteriori ritardi.

Redazione

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