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Attualità | 04 novembre 2025, 08:00

Anche a Ponente crescono i B&B, ma non è una buona notizia per il mercato degli affitti e chi non ha casa

Sarebbero centosessanta le strutture solo tra Pegli, Pra' e Voltri: una delle prime ripercussioni dell'aumento esponenziale degli affitti turistici temporanei è il crollo dell'offerta di locazioni immobiliari

Anche a Ponente crescono i B&B, ma non è una buona notizia per il mercato degli affitti e chi non ha casa

Il turismo traina la crescita dei B&b a Genova, non solo in centro città ma anche a Ponente. Sarebbero 160 le strutture solo tra Pegli, Pra' e Voltri ma una delle prime ripercussioni dell'aumento esponenziale degli affitti turistici temporanei è il crollo dell'offerta di locazioni immobiliari in un range di prezzo appetibile.

Se ne sono accorti anche i genovesi di ponente, che attraversano ora un'onda lunga che in questi anni ha già colpito il centro città, già preda del mercato turistico degli affitti brevi, per non dire lampo. E mentre il mercato immobiliare genovese è in fermento, il mercato dei mutui a Genova cresce con un aumento delle erogazioni che nel primo semestre del 2025 ha toccato il +21,7% rispetto all'anno precedente, a soffrire sono le locazioni.

Affitti, nello specifico, tra chi non può comprare, chi non può accedere ai mutui e chi non ha più un mercato di riferimento per trovare casa, al di fuori di una compravendita.

Il ponente non si sottrae all'inarrestabile ascesa dei prezzi degli affitti, un fenomeno che sta crescendo senza limiti con prezzi inaccessibili per studenti, lavoratori e famiglie. I dati su Genova raccontano di un aumento del costo delle locazioni che solo nell'ultimo anno ha superato il +7% rispetto al 2024. E sul mercato secondo i report delle agenzie immobiliari, il canone medio mensile al metro quadro ha raggiunto circa 9,93 euro. Tradotto: esborsi sempre maggiore per chi cerca casa. Ammesso di riuscire a trovarla.

Immobili non nuovi, spesso nemmeno ristrutturati: dando un'occhiata alle piattaforme, se Pegli è una situazione a sé, i prezzi non scendono sotto i 500 euro mensili più spese a Pra', tra le tre delegazioni di ponente forse il mercato più conveniente e con l'offerta più ricca, per arrivare ai 1500 euro di Crevari, i 1000 euro al mese di Voltri, e a fronte di immobili non ristrutturati, spesso arredati con mobili vecchi, niente lusso o fronzoli siano essi l'ascensore, la cantina di pertinenza o ancora un terrazzo, per non parlare di possibilità di parcheggio limitrofe. Nel centro storico di Voltri, i 'prezzo su richiesta' si moltiplicano anche tra i palazzi storici, e non è raro trovare monolocali o bilocali a 800 euro mensili, con la clausola dell'affitto a breve termine, zero residenza, nessun 4+4  o 3+2 a canone concordato. Alternative non ne esistono, almeno per il momento. Ma l'emergenza casa a Genova incalza, senza sosta.

Solo nel settembre scorso il Sunia, associazione degli inquilini, insieme al Sicet e all'Uniat Liguria, avvertivano della possibilità entro il 15 dicembre di fare domanda per partecipare al bando del Comune di Genova per l’assegnazione di una casa popolare. A fronte di una media di circa 4 mila domande per poter entrare nelle graduatorie cui il Comune di Genova sarà in grado di rispondere assegnando solo un centinaio di alloggi. "L’emergenza casa deve diventare una priorità di questa Giunta – avevano sottolineato Bruno Manganaro Segretario Generale Sunia Genova, Stefano Salvetti Segretario Generale Sicet Liguria, Emanuele Guastavino Presidente Uniat Liguria, che questa mattina hanno partecipato ad una conferenza stampa convocata sulle questioni abitative a Genova -  Abbiamo una serie di proposte concrete da sottoporre alla nuova Amministrazione e siamo disponibili ad un confronto sul merito delle questioni che porti finalmente la nostra città fuori dalla condizione nella quale il diritto alla casa viene negato soprattutto alle fasce più deboli della popolazione". 

Valentina Carosini

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