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Attualità | 06 novembre 2025, 11:38

Casa Raphael, è il giorno dello sfratto: presidio in via Byron. Manganaro (Sunia): "Ignorati i bisogni di minori e fragili"

Tensione davanti ai cancelli della struttura dove si sono ritrovati sindacati e associazioni. Incertezza sul futuro degli ospiti mentre si attende ancora l’arrivo dei rappresentanti del Comune. Al via il trasferimento in albergo. Assessora Lodi: "Tutte le famiglie ora in sicurezza. In corso verifiche sullo status di rifugiati"

È in corso da questa mattina alle 8,30 il presidio davanti ai cancelli di Casa Raphael, la struttura di via Byron, ad Albaro, che ospita cinquantasette persone tra cui nove famiglie con minori.

Al momento, gli accessi sono controllati mentre gli occupanti dell’edificio gestito dall’associazione di volontariato Edith Stein hanno lasciato le proprie stanze.

Bruno Manganaro del Suina, all’arrivo dei servizi sociali, ha ribadito la necessità di conocere le sorti delle persone ospitate annunciando la volontà di impedire lo sgomero se queste non fossero state rese note.

Al momento lo sfratto è bloccato mentre le parti continuano a parlarsi per trovare soluzioni.

Intanto, dalla proprietà della struttura è stato più volte ribadito che la stessa non è idonea a ospitare.

Dal Comune di Genova, al momento, non c’è nessuna presenza politica, assenza che ha scatenato numerose reazioni da parte delle persone presenti in presidio.

In una nota diffusa ieri, il Comune aveva annunciato la disponibilità dei servizi sociali ad attivare soluzioni residenziali temporanee per gli ospiti, in attesa della presa in carico con le istituzioni competenti.

In una nota diffusa, il Comune ha fatto sapere che in via Byron sono presenti assistenti sociali, la protezione civile e gli agenti della Polizia Locale per l'assistenza delle persone occupanti la residenza. 

Tutti gli ospiti saranno dunque presi in carico interistituzionale con Prefettura, Questura e Arma dei Carabinieri e si sta predisponendo il trasferimento in alberghi per le sessanta persone senza dividere le famiglie.

IGNORATI I BISOGNI DI MINORI E FRAGILI

Dopo l'allontanamento degli ospiti di Casa Raphael, Bruno Manganaro, segretario Generale Sunia Genova, è intervenuto su quanto accaduto questa mattina: "Siamo arrivati allo sfratto senza uno straccio 
di proposta che tenesse conto almeno dei minori: una situazione inaudita. L'assessore comunale Lodi, che in questi mesi è stata informata e sollecitata costantemente, non è riuscita a costruire alcuna ipotesi che tenesse conto della fragilità di queste persone” . 

Le sessanta persone accolte nella struttura, come disposto dal Comune, saranno sistemate in alberghi della città ma per Manganaro non è sufficiente: "Non si è tenuto conto di nulla, nemmeno del 
fatto che i minori stanno frequentando le scuole nel quartiere e quindi non solo vengono sradicati da quella che per loro è casa, ma anche dalla  scuola”.
La soluzione alberghiera è una soluzione di emergenza ed è stata trovata solo perché c’è stata la mobilitazione del Sunia e dell’associazionismo, ma quello che serve sono soluzioni stabili e durature.
Per il Sunia la vicenda non è chiusa ricorda Manganaro “continueremo a vigilare su queste famiglie e se necessario torneremo a mobilitarci”.

LODI: "TUTTE LE FAMIGLIE ORA SONO IN SICUREZZA"

"Tutti i nuclei familiari, in gran parte numerosi e con minori, e le persone, che da alcuni anni vivevano volontariamente in una situazione di estrema precarietà, oggi hanno una sistemazione alberghiera dignitosa, con condizioni di sicurezza igienico-sanitarie adeguate. In queste ore, sono in corso, da parte della Prefettura, le verifiche per capire a quanti degli ex occupanti di casa Raphael potrà essere riconosciuto lo status di rifugiato e conseguenzialmente accedere ai Cas della Prefettura". Lo dichiara l’assessora al Welfare Cristina Lodi, a conclusione delle operazioni di sgombero avvenute questa mattina da parte delle autorità competenti di casa Raphael. "Grazie al grande lavoro del pronto intervento sociale e al lavoro di squadra degli assessorati al Welfare, alla Protezione civile, Ambiente, Politiche della Casa e Sicurezza, in sinergia con Questura, Prefettura e Arma dei carabinieri, i 60 occupanti ora si trovano in una situazione protetta e in sicurezza – spiega l’assessora Lodi – ricordo che solo giovedì scorso il nostro personale ha avuto il permesso di accedere alla struttura, visionare le condizioni di vita davvero precarie in cui si trovavano gli occupanti e iniziare anche le prime indagini sulle loro condizioni, in quanto non avevano mai fatto accesso ai servizi sociali del Comune di Genova. Ora che i nuclei familiari sono finalmente in sicurezza e si sono concluse le operazioni, su cui era richiesta la tutela della privacy da parte delle autorità competenti, per i richiedenti asilo sarà avviato l’iter di diretta competenza della Prefettura, mentre per gli altri sarà assicurata la presa in carico da parte dei nostri servizi sociali. Domani saranno fatti ulteriori incontri e tutti i nuclei familiari saranno monitorati, in particolare per la continuità scolastica dei minori".
 

Redazione

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