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Attualità | 06 novembre 2025, 08:00

Val Polcevera, nasce Per-You Garden, il progetto per arginare il disagio giovanile

Una vecchia Società di Mutuo Soccorso, “I Perugina”, si trasforma in un polo di innovazione educativa unico in Italia

Val Polcevera, nasce Per-You Garden, il progetto per arginare il disagio giovanile

Una vecchia Società di Mutuo Soccorso, “I Perugina”, si trasforma in un polo di innovazione educativa unico in Italia. Ha preso vita “Per-YOU Garden”, il rifugio urbano pensato come un playground inclusivo per ragazzi e ragazze tra i 10 e i 17 anni, in via Piombelli a Certosa, in Valpolcevera.

Dopo una lunga selezione nazionale, la “Fondazione con i Bambini” ha realizzato il progetto, stanziando un finanziamento di 870.000 euro per i prossimi tre anni, per attivare un centro di aggregazione e di crescita, in una zona che il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha definito “a rischio”, perché interessata da forti processi migratori e da povertà educativa, e che include i quartieri di CertosaRivaroloBegato e Bolzaneto, un’area identificata come “zona rossa” dopo il crollo del Ponte Morandi.

«Stiamo lavorando per ricucire il rapporto tra l’amministrazione e le persone: realtà come questa – commenta la sindaca Silvia Salis – arrivano dove lo Stato non riesce ad arrivare. Senza di loro questo Paese sarebbe finito. Ragazze e ragazzi tra i 10 e i 17 anni attraversano una fase della vita estremamente delicata, non sono bambini e non sono adulti e per loro non ci sono attività oltre l’orario scolastico. Senza dimenticare che in molti non vanno più a scuola. È fondamentale creare posti sani di aggregazione». 

Per Salis, «l’amministrazione deve tornare a essere presente sui territori, vicino alle persone, sostenendo progetti così lungimiranti che restituiscono spazi alla città: questa è la vera alternativa al degrado. Questa è un’area che ha conosciuto il dolore, che sta pagando per lo sviluppo dei traffici cittadini e del Nord Italia: è un prezzo alto e ce ne rendiamo conto. Vi promettiamo che saremo al vostro fianco e sosterremo le realtà che offrono un’alternativa ai nostri bambini e ai nostri ragazzi». 

Il nuovo spazio ha l’obiettivo di offrire ai ragazzi un luogo “on-life”, dove la vita quotidiana, l’apprendimento e la cittadinanza si intrecciano con attività di aggregazione, percorsi educativi, supporto alla scuola e iniziative che promuovono inclusione e partecipazione. Il progetto mette al centro la cura continuativa dei luoghi di vita giovanile e il ruolo adulto come riferimento capace di porre limiti, ascoltare e favorire la crescita.

L’iniziativa vede il coinvolgimento cinque istituti scolastici, tra cui l’Istituto Comprensivo Teglia, e di partner sociali come Alpim

«Progetti come questo – dichiara l’assessora al Welfare del Comune di Genova Cristina Lodi rappresentano una risposta concreta al bisogno di comunità che attraversa i nostri quartieri più fragili. Il sociale non è solo assistenza, ma costruzione di legami e opportunità e futuro. A Certosa, in una struttura che ha radici mutualistiche profonde, si rinnova oggi un patto di solidarietà e di corresponsabilità che restituisce fiducia alle famiglie e ai giovani. L’Amministrazione continuerà a sostenere con convinzione percorsi che rafforzano la coesione sociale e la prossimità nei territori e per questo mi piace ricordare che in Valpolcevera abbiamo anche il progetto di comunità, che ruota intorno alla palestra di via Porro e alla Casa di Quartiere di Certosa, per dare sempre più risposta ai cittadini».

«Questo centro è un laboratorio di cittadinanza e di crescita, un luogo dove i ragazzi potranno sperimentare l’importanza di essere parte attiva della propria comunità – sottolinea l’assessora alle Pari opportunità del Comune di Genova Rita Bruzzone – In un’epoca in cui i linguaggi e i modelli di relazione cambiano rapidamente, investire sui giovani significa dare loro strumenti per interpretare il presente e costruire un futuro più equo e inclusivo. Le pari opportunità iniziano da qui: dall’ascolto e dal riconoscimento dei talenti di ciascuno».

Redazione La Voce di Genova

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