Una panchina rossa per ricordare Luigia Borrelli a trent’anni dal suo assassinio. È l’iniziativa che la UIL Liguria promuove martedì 19 novembre alle 15,30 in piazza Niccolò Machiavelli, a Sestri Ponente, nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
La vicenda della Borrelli, tragicamente nota come il “delitto del trapano”, è uno dei casi più sconvolgenti degli anni Novanta: un femminicidio efferato, consumato in un contesto di fragilità sociale e rimasto senza un colpevole. Proprio per questo la UIL sceglie di dedicarle un simbolo permanente, una panchina rossa, per riportare alla memoria una storia che non deve essere dimenticata.
All’inaugurazione parteciperanno Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale UIL; Fabio Ceraudo, presidente del Municipio VI Medio Ponente; le assessore municipali Maria Neri ed Elisa Somaglia; il segretario generale UIL Liguria Riccardo Serri e Roberta Cavicchioli, segretaria confederale regionale con delega alle Pari Opportunità e alle Politiche di Genere. L’evento è patrocinato dal Municipio VI Medio Ponente.
Nel presentare l’iniziativa, la stessa Cavicchioli sottolinea il valore del gesto: “La triste vicenda di Maria Luigia Borrelli, pur maturata in un contesto di particolare vulnerabilità sociale, mostra quanto sia difficile ottenere giustizia per le vittime di reati maturati nell’ambito della violenza di genere. Abbiamo voluto ricordare un caso di cronaca lontano nel tempo e dal clamore mediatico che tipicamente circonda i femminicidi per affermare un duplice principio: nessuna vittima di violenza merita l’oblio, non esistono vittime più o meno meritevoli. La società civile può giocare un ruolo fondamentale nel riconoscimento della violenza e nella prevenzione e nel contrasto a tutte le forme di violenza sino all’omicidio. La diffusione di una diversa consapevolezza del fenomeno violenza contribuisce a ridurre anche i fenomeni di vittimizzazione secondaria in sede processuale, nella rappresentazione dei media, nel giudizio delle scelte di vita”.














