Come anticipato durante la seduta del consiglio comunale del 14 ottobre, in occasione di un’interrogazione avanzata dal consigliere comunale Filippo Bruzzone (Lista Salis) sulle azioni intraprese dal Comune per restituire il Bar Libeccio alla comunità, e che ha visto rispondere l’assessore alla Casa, Edilizia Residenziale Pubblica e Patrimonio, Davide Patrone, annunciando di aver richiesto un sopralluogo tecnico con gli uffici competenti e il Municipio VII Ponente, così è successo: mercoledì 26 novembre, è stato effettuato il primo sopralluogo dell’ex locale di Pegli, con la partecipazione degli uffici comunali competenti, del Municipio VII Ponente e dell’Autorità di Sistema Portuale.
“Il mese scorso avevo presentato un’interrogazione al Consiglio comunale e l’assessore Davide Patrone si è assunto l’impegno di effettuare il sopralluogo. Questo è il primo passo concreto per far ripartire l’iter", spiega Bruzzone.
Dall’ispezione è emerso che l’immobile essendo chiuso da tempo necessita "di interventi da fare" ma che "non è messo malissimo come il Club Vela": "Ci sono criticità da verificare e quantificare dal punto di vista economico. Una volta fatto questo, dovremo chiedere la disponibilità all’Autorità di Sistema Portuale, perché si tratta di un bene particolare che è di sua proprietà, appoggiato quindi su un terreno non comunale. Sarà necessario convincerli”, chiarisce il consigliere. Un progetto, rimarca Bruzzone, "condiviso con tutti e anche con il Municipio VII Ponente, che è stato ed è davvero molto presente; ci tengo, infatti, a ringraziare particolarmente il presidente Matteo Frulio e l'assessora competente Annalaura Ghigliotti".
Bruzzone evidenzia anche il ritardo accumulato: “È il primo atto concreto da quando il bar è stato chiuso. Purtroppo abbiamo perso mesi perché l’amministrazione precedente, a mio giudizio, non ha dato seguito alla situazione. Il mese scorso avevo già portato l’argomento in Consiglio, e l'assessore Patrone aveva dato l’ok al sopralluogo. La tempistica era stata, purtroppo, rallentata anche dall’allerta meteo, ma ora abbiamo recuperato e possiamo partire”.
Il consigliere, inoltre, sottolinea anche l’importanza della partecipazione del territorio: “Abbiamo già ripreso tutti i contatti con associazioni e comitati locali per mettere a fattor comune le idee e condividere il futuro dell’area. Quel bene dovrà essere autosostenibile, quindi servirà una soluzione ibrida: il canone andrà pagato. L’intento è creare un percorso partecipativo e condiviso, con piena sintonia a tutti i livelli, diversamente da quanto avvenuto in passato”.
Sulle idee per il futuro, Bruzzone spiega: “Ci sono tante possibilità e vanno messe a sistema. Si era partiti dall’idea di una casa di quartiere, ma essendo il bene non comunale, dobbiamo capire come declinarla. L’importante è che la soluzione sia condivisa con il territorio, senza creare qualcosa di speculativo, ma restituendo il bene alla comunità. Non si tratta di accontentare tutti, ma di definire un percorso chiaro e partecipato”.
E le tempistiche? il consigliere chiarisce: “Ci vorrà del tempo - sottolinea -, ma se non avessimo fatto questo passaggio, ne sarebbe passato molto di più. Almeno ora abbiamo un punto di partenza”.
In accordo con il Municipio, è stato così convocato un nuovo incontro con associazioni e comitati per discutere le idee fattibili e consolidare il percorso di restituzione del Bar Libeccio alla comunità.














