Era andata a denunciare lo smarrimento del telefono. Ma quando si è presentata in caserma a Genova, il carabiniere ha capito che c'era qualcosa che non andava. E così ha scoperto che quella donna era stata picchiata e abusata dal compagno dopo avere consumato crack.
Il tribunale ha condannato l'uomo, italiano di 40 anni, a 10 anni per lesioni, violenza sessuale, stalking e sequestro di persona.
La vicenda si sviluppa tra aprile e maggio di quest'anno. La coppia fa uso di droga. Spesso si lasciano, ma poi tornano insieme. A fine aprile i due litigano, lui la picchia e poi le spacca il telefono. Lei va dai carabinieri per denunciare di avere perso il telefono, ma quei lividi sul viso fanno scattare un campanello di allarme.
Scatta il codice rosso e l'ammonimento del questore. A maggio, però, l'uomo viene arrestato. Le manette scattano dopo che la compagna prova a scappare dalla casa di lui, urlando dal poggiolo. La nota un passante che chiama i soccorsi. A quel punto la pm Valentina Grosso chiede e ottiene l'arresto poi attenuato in arresti domiciliari.
Nonostante le restrizioni, la coppia continua a vedersi. A processo, la vittima ritratta tutto, dicendo che non c'era stata alcuna violenza. Ma è sua madre a confermare invece gli abusi e le violenze subite dalla figlia. Oltre alla condanna, la pm ha chiesto anche che l'uomo torni in carcere, cosa che i giudici hanno disposto.














