In caso di emergenza, di calamità, di incidente rilevante, di necessità di una pronta e rapida evacuazione, i cittadini genovesi sono preparati? Sanno come devono comportarsi? Conoscono le regole da seguire, i procedimenti da attuare, le misure cautelative da adottare?
Mentre negli scorsi anni è stato fatto moltissimo per sensibilizzare le persone sul tema delle allerte e della prevenzione dal rischio idrogeologico, la strada rispetto ai piani di emergenza pare ancora lunga e con molti chilometri da percorrere.
Per questo è di grande importanza l’interpellanza al Sindaco Marco Bucci che è stata approvata ieri, all’unanimità, nel corso del Consiglio Municipale del VII Ponente. Il testo, avente per oggetto ‘Partecipazione dei cittadini al processo di elaborazione della pianificazione della Protezione Civile del Comune di Genova’ è stato presentato dai capigruppo della maggioranza: Filippo Bruzzone di A Sinistra, Giovanni Battista Sacco della Lista Crivello e Ugo Truffelli del Partito Democratico.
Secondo gli estensori del documento, che è stato pienamente condiviso da tutte le forze politiche, perché su questo tema, giustamente, deve prevalere il senso civico comune rispetto alle ideologie, “il nostro territorio è stato più volte colpito da eventi calamitosi, che hanno fortemente segnato la cittadinanza tutta. In questo senso, anche i cambiamenti climatici in atto comportano necessariamente una maggiore consapevolezza da parte della popolazione. Noi riconosciamo che il Comune di Genova ha adottato il proprio Piano di Emergenza, redatto per meglio gestire gli eventi calamitosi di cui sopra e che lo stesso Comune può godere del supporto scientifico di uno dei centri di competenza della Protezione Civile come il Centro Internazionale in Monitoraggio Ambientale (CIMA)”.
Ma, proprio per questo motivo e anche perché questo importante lavoro non vada disperso, e anzi venga comunicato nella maniera più capillare possibile, bisogna adoperarsi su più fronti, visto che, secondo i consiglieri, purtroppo “ad oggi non risulta alcun processo partecipativo, al di là della presenza istituzionale al tavolo di Protezione Civile dei dirigenti tecnici dei Municipi, in cui siano coinvolte le comunità territoriali, tramite i Municipi stessi”.
Di conseguenza, il Consiglio del Municipio VII Ponente interpella il Sindaco e l’assessore competente per “sapere quali percorsi voglia intraprendere la Civica Amministrazione, ai sensi del decreto legislativo n. 1/2018 artt. 18 - 31, per una completa condivisione dei piani di emergenza del Comune di Genova con i singoli territori, a partire dai Municipi, che rappresentano la prima istituzione con cui la comunità interagisce”.
È un discorso molto delicato, anche perché diversi piani di emergenza sono stati aggiornati di recente e altri sono tuttora in fase di revisione. Il Ponente cittadino è zona molto sensibile, in questo senso, visto che ospita due porti, quello petroli di Multedo e quello container di Pra’, e diverse attività a rischio di incidente rilevante, come la Carmagnani e la Superba, sempre nel quartiere di Multedo.
Per questo, da tempo, i comitati cittadini si battono non solo affinché i piani di evacuazione vengano aggiornati, ma anche perché vengano diffusi nella maniera più capillare possibile. Alcuni depliant, in possesso dei multedesi più accorti, risalgono addirittura a vent’anni fa. Di qui la necessità, stringente, di fare qualcosa, come giustamente segnalato dal Municipio VII Ponente che, al di là delle polemiche e di chi vorrebbe bypassare questo tipo di istituzione, rappresenta invece un presidio fondamentale per gli interessi specifici e circoscritti dei singoli territori.