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Politica | 27 luglio 2018, 15:20

Confcommercio Genova: "Chiediamo un frano alla grande distribuzione"

La denuncia del presidente della Confcommercio genovese Paolo Odone e l'appello a Bucci: "No ad una Genova fantasma! Chiediamo un chiaro freno alla grande distribuzione da parte del sindaco"

Confcommercio Genova: "Chiediamo un frano alla grande distribuzione"

Il presidente di Ascom Confcomercio Genova, Paolo Odone fa appello direttamente al sindaco Bucci, affinchè scongiuri il rischi della desertificazione della città, sostenendo i commercianti. Per Odone è fondamentale un provvedimento che metta chiaramente un freno all'espansione dell grande distribuzione nel capoluogo ligure, ritenuto un serio problema per le realtà commerciali di dimensioni medie e piccole.

“Le notizie di questi giorni in merito alle notizie di insediamento di grandi strutture di vendita in città sono più che inquietanti - scrive Odone - Se le notizie venissero confermate, da levante all’estremo ponente, passando per la Valbisagno, pare si prospetti un panorama di aperture che riteniamo sarebbe un fortemente deleterio per la nostra città".

"Non riusciamo davvero a comprendere come possa essere possibile pensare all’inserimento in città di ulteriori grandi superfici di vendita rispetto a quelle già esistenti che hanno già superato i limiti della saturazione generando effetti fortemente negativi sul tessuto commerciale di vicinato - aggiunge il presidente di Ascom Confcommercio - Ma a quale idea di città si sta pensando? A quale idea di centri storici, di quartieri e di socialità? Non possiamo in alcun modo immaginare la nostra città invasa dalla GDO che crea della polarizzazione commerciali avulse dal territorio e fini a sè stesse. Non possiamo immaginare i nostri splendidi quartieri diventare deserti ed abbandonati, colpiti dal degrado. Siamo fortemente contrari al modello di una 'città' costellata di mall. Pensiamo che il commercio sia un fattore estremamente importante in una città vissuta, in quartieri ricchi di vitalità. Non vogliamo che la nostra città diventi un grande non-luogo privo di identità, relazione e storia".

Abbiamo avuto modo di dire più volte al Sindaco quanto fosse necessaria un’inversione di rotta rispetto al recente passato e un chiaro segnale di svolta a favore del commercio di vicinato. A partire dalle richieste in fase elettorale e anche nella giornata dedicata agli Stati Generali che come Ascom abbiamo già realizzato.

Agostino Gazzo, presidente della Consulta dei CIV Ascom Confcommercio, ha commentato: “Ci sono indubbiamente segnali positivi ad esempio sul turismo e sul sostegno che il Comune sta dando ai CIV ma se poi si lavora in parallelo ad una 'città' basata sulla grande distribuzione allora riteniamo che ci sia un problema molto importante da affrontare. I cittadini amano la loro città perché è ancora ricca di negozi di qualità, i turisti sono affascinati dai nostri quartieri anche perché offrono vitalità, merci e servizi particolari, unici, introvabili altrove".

"Se si lavora a delibere per la tutela del centro storico ma dall’altra parte non si dichiara e non si concretizza una posizione chiara nei confronti della GDO allora si rischia di fare tutto e il contrario di tutto. Come Ascom nell’ultimo anno abbiamo costituito 10 nuovi CIV - conclude Gazzo - Per noi la direzione da seguire è questa: non quella di pochi amministratori delegati che aprono sul territorio e poi da un momento all’altro se ne vanno senza lasciare niente, ma il commercio fatto da tanti volti, tante teste che si vogliono unire per essere protagonisti della propria città e decidere insieme la propria storia ed il proprio futuro. A volere rappresentare tutte le richieste si finisce per non rappresentare niente. Bisogna scegliere".

RG


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