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Politica | 27 maggio 2019, 12:23

Benifei: "Disastro M5S, unica alternativa al nazionalismo è il Pd"

Intervista al neo eletto parlamentare europeo del Partito Democratico Brando Benifei sul voto di ieri, sulle prospettive del governo, e sui progetti dell'opposizione, anche in vista delle prossime elezioni regionali in Liguria

Benifei: "Disastro M5S, unica alternativa al nazionalismo è il Pd"

Dopo la notte dello scrutinio europeo, e in attesa di quello per le elezioni amministrative, abbiamo contatto telefonicamente Brando Benifei, candidato del Partito Democratico per la circoscrizione Nord Ovest, per un commento sugli esiti del voto.

Come legge il quadro politico che le urne ci hanno restituito questa notte e questa mattina?

Io penso emerga a livello nazionale, e vale anche per la Liguria, il disastro del M5S, che oggi appare una forza politica senza identità chiara: gli italiani hanno capito che il loro tentativo di apparire come l'alternativa al nazionalismo della Lega non è credibile, anche perché sono al governo insieme. Questo ha premiato in maniera significativa il Partito Democratico rispetto al risultato di un anno fa. Il PD appare oggi l'unica vera alternativa ai nazionalisti, che secondo me non solo sono anti-italiani, ma anche nemici della Liguria. Chi oggi governa la nostra regione non è stato in grado di garantire i fondi necessari nella fase alla gestione del crollo del Morandi, il porto di Genova è in crisi e gli altri scali liguri hanno comunque bisogno di un maggior sostegno da questo governo che oggi non c'è, e abbiamo le infrastrutture ancora bloccate. Io spero che questo risultato, il PD è primo partito a Genova e in ripresa su scala nazionale, possa essere l'avvio di una svolta in vista delle elezioni regionali. Penso che una coalizione di forze progressiste debba offrire un'alternativa alla Liguria e non arrendersi al declino determinato oggi dal governo: è chiaro che i 5 Stelle non sono un'alternativa, l'hanno capito tutti, l'unica alternativa siamo noi.

Dal risultato elettorale non emerge nei numeri la concreta possibilità di un'area di centrosinistra capace di avere aspirazioni di governo, né a fronte di un rinnovato blocco di centro destra, né di fronte a un ipotetico nuovo governo Lega 5 Stelle. Sia Più Europa che La Sinistra sono sotto la soglia di sbarramento. Qual è la prospettiva politica per il Pd a partire da oggi?

Io penso che sia evidente come ora ci sia bisogno ancora di qualche tempo affinché diventi chiaro  tutti quello che sta succedendo nel nostro paese: siamo sull'orlo dell'aumento dell'Iva, che avrà un effetto devastante su commercianti e consumatori, oppure di un sensibile aumento del debito pubblico, e quindi di ulteriori costi che ridurranno la possibilità di spesa per politiche sociali e per il lavoro. In ogni caso dunque la prospettiva è quella del disastro, siamo il paese che cresce meno in Europa e ci sono moltissimi problemi da diversi punti di vista. Credo che oggi, ancora in una fase di smarrimento e difficoltà dopo un anno fallimentare, ci sia stata da parte di molte persone la volontà di affidarsi alla Lega come argine ad un governo che sembra non governare davvero; altro elemento che ha contribuito all'affermazione della Lega è il ruolo ambiguo giocato dal Movimento 5 Stelle, che in campagna elettorale ha tentato di recuperare consensi anche a spese del Pd senza riuscirci. Secondo me comunque questa fiducia presto scomparirà e verranno al pettine tutti i nodi, il fatto che non si è risolto alcun problema dell'Italia e ci si è solo accaniti strumentalmente su dei disperati a bordo di barconi; gli immigrati ci sono ancora e il decreto sicurezza ha combattuto soltanto l'integrazione, perché la mia opinione è che la Lega non la voterebbe più nessuno se si risolvessero i problemi; è chiaro infatti che l'obiettivo della Lega sia quello di peggiorare la situazione dei cittadini per rafforzare la sensazione di insicurezza per calcolo politico, come fa il Decreto Sicurezza. Dentro questo provvedimento in effetti sulla sicurezza urbana non c'è nulla, ma è soltanto una norma contro l'integrazione. Tenuto conto di questo quadro io penso che il voto segni una battuta d'arresto per la combinazione Lega-5 Stelle, ma allo stesso tempo non nascondo la mia preoccupazione per un risultato significativo della Lega. Sono felice di avere un recupero del Pd, che può essere il perno attorno cui costruire un'alternativa ai nazionalisti. Questa alternativa si realizzerà probabilmente anche grazie a una riorganizzazione del quadro politico, ci sono forze che oggi si devono ricomporre, e anche il M5S così non ha un futuro, e in qualche forma parte di quel mondo tornerà verso di noi, elettori che in passato ci hanno votato come centro sinistra e hanno votato 5 Stelle lo scorso 4 marzo, e magari anche ieri.

Cambia qualcosa ora secondo lei negli equilibri di governo? Teme lo strappo della Lega e un tentativo di far pagare il conto politico dei guai economici in arrivo a qualcun altro?

Io temo che questo tentativo ci possa essere, e quindi non so dire cosa succederà nel governo, anche perché mi sembra che al suo interno circolino voci contrastanti su questo tema. Credo che ci sia la tentazione di staccare la spina per costruire un'altra maggioranza approfittando della grossa difficoltà del Movimento 5 stelle. Io credo che gli italiani, di fronte a un casino di questo tipo, dovrebbero avere la possibilità di tornare a votare al più presto per misurare una nuova offerta politica di fronte a un governo complessivamente immobile, e che comunque anche quando agisce produce cattivi risultati. E' fondamentale da parte nostra incalzare il governo su tutte le sue omissioni e su tutti i provvedimenti sbagliati che propone. L'importante è che la maggioranza si decida a governare sul serio, portando avanti un progetto politico al quale comunque noi ci opporremo; l'alternativa migliore, più che fare pasticci in parlamento, è tornare a votare.

Carlo Ramoino


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