Si sono riuniti intorno alle 18.00 i manifestanti che hanno dato vita al presidio organizzato davanti alla Prefettura da Mediterranea Genova. La mobilitazione ha come obiettivo chiedere la concessione immediata di un approdo sicuro alla barca a vela Alex, della ong Mediterranea Saving Humans, che ha tratto in salvo 54 naufraghi; tra loro 11 donne di cui tre incinte e una in gravi condizioni, bambini in fasce, uomini e ragazzi, che sono stati medicati e reidratati.
"Alle 4 di stamattina la barca è arrivata al limite delle acque territoriali italiane, a 12 miglia da Lampedusa, ma un Decreto dei Ministri di Interno, Difesa e Trasporti le vieta l'ingresso - spiegano attraverso la loro pagina Facebook gli organizzatori del presidio -. Il Decreto è illegittimo: perché non può applicarsi a una nave che ha effettuato una operazione di soccorso a tutela della vita umana in mare. E perché non può essere vietato a una bandiera italiana ingresso nelle acque del proprio Paese. Questa mattina era filtrata la notizia che Malta fosse disponibile ad accogliere i naufraghi, ma non c'è nessuna nave in arrivo da Malta per trasbordare e prendere in carico le 54 persone. Per Alex, viste le condizioni psicofisiche delle persone a bordo e la situazione di grande affollamento della barca è impossibile percorrere le circa 100 miglia verso Malta, le autorità ne sono informate da tempo".
Le rivendicazioni della piazza spiegate da Luca Daminelli di Mediterranea Genova:
"Chiediamo che sia autorizzato subito il rientro della nave Alex in acque italiane, in modo da consentire lo sbarco dei naufraghi a Lampedusa o il trasbordo su una nave della Guardia Costiera, che li trasporterà a terra", si legge ancora nel documento che ha lanciato il presidio.
Un momento della manifestazione: