Il nuovo sindaco di Recco Carlo Gandolfo ha deciso unilateralmente di chiudere la positiva esperienza di accoglienza dei rifugiati: lo Sprar è attivo dal 2016 ed accoglie 12 persone, nel corso di questi anni i rifugiati ospitati si sono integrati in armonia con la città come testimoniano le tante attività svolte insieme alla popolazione locale.
Da qui nasce la petizione per evitarne la chiusura a dispetto del fatto che quest’esperienza sia valutata positivamente dalla maggior parte dei cittadini e dalle forze politiche, compresa una parte del centrodestra; nonostante ciò il sindaco ha scelto di chiuderla con motivazioni infondate. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale la stessa maggioranza non è stata in grado di argomentare la decisione assunta se non ribadendo che era inserita nel programma elettorale; tale misura era inserita in una serie di punti sul tema della sicurezza che però nulla ha a che fare con questa esperienza di accoglienza. La decisione appare ancora più incomprensibile considerando che il Centro di accoglienza è in linea anche con le nuove regole stabilite dal decreto Salvini.
Il 13 gennaio è il termine ultimo per decidere di proseguire con l’accoglienza a Recco chiedendo al sindaco di rivedere la sua decisione, chi scappa dalla guerra e ha visto riconosciuto il suo status di rifugiato ha finalmente diritto a poter crescere i suoi figli in una comunità che hanno conosciuto ed imparato ad apprezzare.
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Politica | 30 dicembre 2019, 15:45
Petizione per evitare la chiusura del Centro di accoglienza a Recco
Il 13 gennaio è il termine ultimo per proseguire questa esperienza
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