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Politica | 24 gennaio 2020, 17:13

Lunardon e Rossetti: “L'autoparco a sud di villa Bombrini è una scelta contro l'accordo di programma di Genova"

"Una scelta fatta senza una variante al Puc, senza gara, in un’area esondabile"

Lunardon e Rossetti: “L'autoparco a sud di villa Bombrini è una scelta contro l'accordo di programma di Genova"

“Il cosiddetto risiko delle aree per l’autoparco genovese – fanno sapere in una nota i consiglieri regionali del Pd Giovanni Lunardon e Pippo Rossetti – è una clamorosa presa in giro per i corniglianesi: è incredibile che a fronte di uno spazio da tempo indicato dagli strumenti di programmazione a destinazione autoparco ed oggi occupato senza alcun titolo da un operatore privato, si decida di collocare temporaneamente gli stalli degli autotrasportatori sfrattatati da Campi negli spazi a sud di villa Bombrini da sempre destinati a funzioni attrattive per la città tra cui un parco urbano”.

“Una scelta fatta – prosegue la nota – senza una variante al Puc, senza gara, in un’area esondabile e che quando partiranno i lavori per la viabilità in sponda destra avrà un accesso irrimediabilmente compromesso. Nella sua ricostruzione fatta ai cittadini di Cornigliano il sindaco Bucci dice due cose sbagliate: innanzitutto il motivo dello spostamento degli autotrasportatori a sud di villa Bombrini non è l’utilizzo dell’area di Campi per la saldatura dei pezzi del nuovo ponte autostradale: a smentirlo sono i tempi. Come ripete lo stesso Bucci, infatti, il nuovo viadotto sarà pronto entro giugno mentre gli autotrasportatori verranno spostati a sud di Bombrini per almeno due anni”.

“E per attrezzare quell’area – precisa la nota – ci vorranno parecchi mesi, giusto quelli necessari a finire il ponte; il motivo è che a Campi arriva Amazon, a cui l’operatore privato ha venduto il terreno. È evidente poi che la sistemazione dei camion nell’area a mare di villa Bombrini non sarà temporanea ma, come accade spesso in Italia, si rivelerà pressoché definitiva. Non vi è infatti alcun atto dell’amministrazione che faccia presagire che entro 24 mesi l’area della centrale dell’ex Ilva possa essere ceduta al Comune, anche perché quest’operazione è subordinata a una modifica dell’accordo di programma. Inoltre parliamo di un’area che per diventare un parcheggio per i mezzi pesanti dovrebbe essere prima bonificata: un altro intervento che richiede una modifica all’accordo di programma e per il quale, comunque, servirebbero ben più di due anni. E quindi a sud di Bombrini i camion resteranno per sempre e i corniglianesi dovranno dire addio al loro parco urbano”.

“La soluzione naturale per l’autoparco – conclude la nota – restano le aree ex Ilva attualmente occupate senza titolo: un’amministrazione seria si attiverebbe per sistemare lì l’autoparco spendendo i 70 milioni di euro inseriti a questo scopo nel bilancio dell’Autorità portuale invece di destinare ai mezzi pesanti una fetta di territorio che dovrebbe diventare parco urbano e accogliere servizi per la cittadinanza”.

Redazione


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