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Cultura | 08 marzo 2020, 16:00

ll Premio Rapallo, da 36 anni termometro dell’editoria al femminile

Oggi, 8 Marzo, raccontiamo la storia di una manifestazione nata nel 1985 su idea del giornalista Pier Antonio Zannoni, e subito diventata di prestigio nazionale. Intanto, è aperto il bando per partecipare all’edizione 2020

ll Premio Rapallo, da 36 anni termometro dell’editoria al femminile

L’anno scorso a vincere fu Cinzia Leone, con il suo romanzo ‘Ti rubo la vita’, davanti a Claudia Durastanti con ‘La straniera’ e a Nadia Fusini con ‘Maria’. Il Premio Speciale Opera Prima andò invece a Cristina Marconi per ‘Città irreale’.

Ma la grande protagonista fu senza dubbio Susanna Tamaro, che tornò a Rapallo a ventisette anni di distanza dal successo nel Premio Letterario Nazionale per la Donna Scrittrice di Rapallo. Era il 1992 e quella che sarebbe stata, due anni dopo, l’autrice del famosissimo ‘Va’ dove ti porta il cuore’ era arrivata prima con il romanzo ‘Per voce sola’.

Nel 2019, la Tamaro ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria, chiudendo una parentesi che la lega a questa kermesse letteraria, tra le principali in assoluto in tutto il panorama italiano, sin dal 1989, quando, giovane sconosciuta, venne premiata nella cittadina del Tigullio per la sua opera prima ‘La testa tra le nuvole’.

Tutti questi ricordi, come incancellabili, sono fissati nella mente (senza alcun bisogno di un ausilio scritto) di Pier Antonio Zannoni, il giornalista genovese (per anni redattore presso l’edizione ligure del Tg3) che ha fondato il Premio Letterario (per parecchie edizioni si è chiamato Rapallo-Carige) nel 1985 e che sempre, grazie al suo lavoro instancabile e di assoluta qualità, ne ha contribuito all’enorme diffusione e all’altrettanto enorme prestigio.

Anche per il 2020, il Premio Letterario Nazionale per la Donna Scrittrice sarà a Rapallo, in accordo con l’amministrazione comunale che ci ha sempre creduto, sia come manifestazione culturale che anche di richiamo turistico, visto che la serata finale solitamente vede la presenza, oltre che di grandi scrittori, anche di interessanti interpreti a livello musicale.

“L’anno scorso - racconta Zannoni - le opere in concorso furono 86. Il record assoluto, complice un ritardo nella pubblicazione del bando con conseguente ‘slittamento’ del termine di presentazione delle opere, si ebbe due anni fa, nel 2018, con 106 libri in concorso. Anche per questo 2020 nutriamo parecchie aspettative, perché è stato un anno nuovamente buono, per quanto riguarda l’editoria al femminile nel nostro paese”.

Da sempre, infatti, il Premio Rapallo è il principale ‘termometro’, oltre che il principale punto di riferimento, per misurare lo stato di salute di un preciso settore dell’editoria: quello dei romanzi scritti da donne, siano essi di narrativa, a sfondo storico, psicologico, sentimentale, diaristico e quant’altro. Anche per questo, Rapallo ha sempre voluto mantenere l’evento in città, e siamo così giunti all’edizione numero 36. Nei giorni scorsi, è stato proprio il Comune a indire il bando per la presentazione delle opere.

La partecipazione, come sempre, è riservata alle opere edite di narrativa di scrittrici in lingua italiana, pubblicate per la prima volta a partire dal primo marzo 2019. Le autrici o i loro editori, entro il 6 aprile 2020, dovranno far pervenire dodici copie dell’opera che intendono presentare alla segreteria del Premio, presso l’Ufficio Cultura del Comune di Rapallo.

“Entro il 31 maggio - spiega l’organizzazione - una giuria di critici e letterati formata da Elvio Guagnini (presidente), Maria Pia Ammirati, Mario Baudino, Francesco De Nicola, Chiara Gamberale, Luigi Mascheroni, Ermanno Paccagnini, Mirella Serri, Pier Antonio Zannoni, (segretario-coordinatore, responsabile del Premio), sceglierà con giudizio inappellabile e definitivo una terna di opere”.

Nella stessa seduta, la giuria assegnerà direttamente, con giudizio inappellabile e definitivo, il Premio Opera Prima per scrittrici esordienti, a una delle opere in concorso avente i requisiti richiesti per tale riconoscimento e il Premio Speciale della Giuria, intitolato ad Anna Maria Ortese, ad altra opera, anche fuori concorso, giudicata di particolare valore culturale. Successivamente, una giuria popolare formata da 40 lettori (scelti dal Comune di Rapallo) esaminerà le opere della terna finale sopra indicata.

Le preferenze su tali opere verranno espresse da entrambe le giurie, con voto segreto, nel corso della manifestazione conclusiva del Premio, che avrà luogo a Rapallo, nel teatro all’aperto di Villa Tigullio, sabato 18 luglio 2020, con intervento di personalità del mondo della cultura e dello spettacolo.

“Il Premio Rapallo - sostiene Cinzia Leone - è un premio molto preveggente. Trentacinque edizioni di un premio letterario legato alle donne: vuol dire averla vista lunga, aver capito prima che la letteratura è anche femmina. Anzi, direi soprattutto femmina, in questo momento. Donne sono le grandi lettrici, e sempre più spesso le donne vincono premi letterari. Quindi: donne leggono, donne scrivono, donne lavorano nell’industria editoriale. Il Premio Rapallo lo ha visto trentacinque anni fa, quindi complimenti. Io il mio premio l’ho voluto dedicare al Mediterraneo, a questo mare che bagna tutti i luoghi che io racconto nel mio romanzo, di cui il mio romanzo è inzuppato. Questo mare che attraversa Miriam, la mia protagonista, una turca musulmana costretta a diventare ebrea. Il mare in cui nuota Giuditta, una ebrea perseguitata dalle leggi razziali”.

Intanto, i dati più recenti sul ruolo femminile nel mercato del libro vengono dall’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e dalle indagini di Pepe Research, e riservano particolare attenzione ad alcuni degli aspetti fondamentali del settore: la lettura, le pubblicazioni e l’occupazione nella filiera editoriale.

Per quanto riguarda quest’ultima, le donne affollano le fila degli impiegati nel mondo dell’editoria, ma rimanendo spesso relegate ai ruoli ‘di cura’ della filiera, quali editor, traduttrici, redattrici, lettrici professioniste. La loro presenza diminuisce man mano che ci si allontana dalla ‘cucina editoriale’ e ci si avvicina agli apici dirigenziali: il 22,3% di questi sono donne (tra Ceo, presidenti, amministratori delegati e direttori generali), contro il 77,7% di uomini nelle stesse posizioni.

Nel campo della lettura, poi, si evidenza la preponderanza delle lettrici rispetto ai lettori. Tra le persone con più di sei anni ad aver letto almeno un libro all’anno, la percentuale femminile sopravanza quella maschile di ben 13 punti (48,9% contro 35,9%), trasversalmente a tutte le fasce d’età, con scarti meno significativi dopo i 50 anni. La situazione è stabile da anni, ma non è sempre stato così. Il sorpasso è avvenuto per la prima volta nel 1988, quando la percentuale di lettrici ha scavalcato quella dei lettori di ben 6 punti (39,9% contro 33,7%). Incrociando il dato con altri rapporti Istat, è facile comprendere come il sorpasso sia stato determinato da alcuni fattori sociali, come l’applicazione rigorosa dell’obbligo scolastico, l’aumento della presenza femminile nelle scuole medie superiori, nell’università e nel mondo produttivo. In precedenza, il divario tra lettori e lettrici andava a vantaggio dei primi per circa quattro punti percentuali.

Infine, il discorso della scrittura. E qui la cosa si fa ancor più interessante, guardando chi i libri li realizza. Nel novero degli autori che nel 2017 hanno pubblicato narrativa per adulti, il 38,3% sono autrici. Il dato è cresciuto di 9 punti dal 2005, quando le autrici componevano solo il 29,7% dei cataloghi. I numeri sono incoraggianti, ma passando al piano dei premi letterari, ossia muovendosi da un piano meramente quantitativo a un piano di riconoscimento autoriale, i numeri raccontano una storia diversa. Soprattutto se consideriamo che le vittorie dei premi letterari sono influenti non solo sotto il profilo culturale, ma anche sotto quello del mercato, condizionando anzitutto lettori e lettrici occasionali. Nelle prime 70 edizioni del Premio Strega, sono state solo 10 le autrici vincitrici, 13 su 54 al Campiello, 9 dal 1953 a oggi al Premio Bancarella.

E allora, ecco che è ancor più preziosa dell’oro una finestra interamente dedicata, come quella del Premio Letterario Rapallo.

Alberto Bruzzone

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