"Le misure di contenimento per arginare i contagi nel corso della pandemia di Covid19 sono state una decisione necessaria ed efficace, ma hanno purtroppo rafforzato situazioni di difficoltà ed emergenza come quelle delle donne vittime di abusi, costrette a difficili convivenze tra le mura domestiche e spesso impossibilitate a chiedere aiuto tanto che le domande si sono ridotte anche fino al 50 per cento", scrive il gruppo in consiglio comunale del Partito Democratico.
"I centri antiviolenza - si legge ancora nel documento - hanno continuato a lavorare attraverso tutte le strade tecnicamente percorribili, con chiamate telefoniche e altre soluzioni tecnologiche, ma sicuramente l’approccio diretto rimane sempre quello più efficace, anche perché spesso le donne non possono telefonare senza che il loro aggressore se ne accorga. Adesso, con l’arrivo della fase 2 e la maggiore possibilità di circolare, queste donne devono poter tornare a raggiungere i luoghi di aiuto. Ricordiamo che quelli antiviolenza sono centri privati, sostenuti in parte dal Governo e non possono sostenere altre ingenti spese per l’acquisto dei dispositivi di sicurezza per operatori, volontari e utenti, pur svolgendo un prezioso servizio pubblico. Proprio per questo, il Gruppo consiliare del PD in Comune ha proposto oggi un ordine del giorno, approvato dal consiglio all’unanimità, affinché l’amministrazione sostenga l’apertura dei centri antiviolenza sulle donne, garantendo l’attività e la salute degli operatori, fornendo gratuitamente loro i necessari dispositivi di sicurezza individuale. Per approfondire meglio la situazione e trovare soluzioni efficaci, il PD ha chiesto anche la convocazione di una Commissione consiliare urgente sul tema".














