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Attualità | 13 maggio 2020, 17:01

Ferrari e IIT presentano FI5, il nuovo ventilatore polmonare

Hanno unito le forze per realizzarlo, potrà essere utilizzato dagli ospedali ed avrà un costo inferiore rispetto a quelli sul mercato

Ferrari e IIT presentano FI5, il nuovo ventilatore polmonare

Progettato in sole cinque settimane un ventilatore polmonare affidabile, versatile, facile da usare e da assemblare, in grado di ottimizzare il consumo di ossigeno e di essere prodotto in serie utilizzando materiali di facile reperibilità così da avere un costo di gran lunga inferiore a quello dei ventilatori polmonari attualmente sul mercato.

Scuderia Ferrari e Iit (Istituto italiano di tecnologia) hanno unito le loro forze per realizzare il progetto di un ventilatore polmonare che potrà essere utilizzato dalle strutture ospedaliere, uno strumento fondamentale nella gestione delle emergenze come quella che il mondo sta attraversando a causa della pandemia generata dal virus Covid-19. Il progetto è stato identificato con il codice FI5: le lettere sono le iniziali rispettivamente della casa di Maranello e dell’istituto di ricerca che ha sede a Genova mentre la cifra indica il numero delle settimane che ci sono volute per arrivare all’accensione del prototipo partendo da un foglio bianco.

Ma com’è nata l’idea? La scintilla è stata la chiamata di Iit e la volontà di mettere a disposizione di tutti in una situazione d’emergenza come quella che stiamo vivendo, in Italia come nel resto del mondo, non soltanto strutture produttive d’eccellenza ed il sostegno alle tante iniziative sul territorio, ma anche creatività, reattività e know-how. FI5 è stato progettato come un prodotto in grado di soddisfare le esigenze tipiche delle medie intensità di cura, affidabile, versatile, facile da usare e da assemblare, in grado di ottimizzare il consumo di ossigeno e di essere prodotto in serie utilizzando materiali di facile reperibilità così da avere un costo di gran lunga inferiore a quello dei ventilatori polmonari attualmente sul mercato. Le sue specifiche tecniche, i disegni, il firmware, il software e la lista componenti sono ora a disposizione come open source project, permettendo così a chiunque di poterlo produrre localmente: già alcune aziende italiane e straniere hanno contatto Ferrari e Iit per procedere alla certificazione e alla distribuzione; Iit, connesso con tutti i centri di ricerca europei, veicolerà il progetto sulla rete dedicata alle tecnologie robotiche in sanità.

Massimo Bondì

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