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Politica | 19 maggio 2020, 16:18

Navebus, il gruppo di Italia Viva: “È ora di far ripartire il servizio”

Interrogazione in Consiglio comunale e all’assessore Matteo Campora da parte di Mauro Avvenente, Mariajosè Bruccoleri e Pietro Salemi: “Giusta una soluzione alternativa per evitare il sovrautilizzo di treni e bus”

Navebus, il gruppo di Italia Viva: “È ora di far ripartire il servizio”

Nei giorni scorsi su facebook è stato diffuso un sondaggio tra gli utenti: sareste o meno favorevoli al ripristino delle corse della Navebus? Il verdetto è stato quasi unanime: tutti più o meno d’accordo, a patto comunque che si tratti di un servizio puntuale e finalmente attendibile, oltre che pienamente affidabile. Le corse che vanno dal molo Archetti di Pegli al Porto antico, molto utili sia per i lavoratori che, specialmente in questa stagione, anche per i numerosi turisti che desiderano vedere Genova dal mare e possono anche arrivare a Ponente per godere di alcune attrazioni ‘ritrovate’, come ad esempio il parco di Villa Pallavicini, sono state sospese lo scorso 30 marzo a tempo indeterminato, a causa dell’emergenza sanitaria legata al coronavirus.

Adesso, con il lento ma progressivo ritorno verso la normalità, si torna a chiedere con una certa insistenza che pure questo servizio possa ripartire: anche per creare minori assembramenti sia sui treni che sugli autobus, oltre che continuare a limitare l’utilizzo dei mezzi privati. Va in questo senso l’interrogazione con richiesta di risposta scritta che è stata presentata oggi a palazzo Tursi dai tre consiglieri di Italia Viva: Mauro Avvenente (capogruppo), Mariajosè Bruccoleri e Pietro Salemi. Secondo Avvenente, “opportunamente potenziata e sistemato il Molo Archetti, con orari studiati bene, e con la garanzia delle corse, la Navebus può tornare ad essere un vettore davvero competitivo e performante”. L’interrogazione è rivolta al presidente del Consiglio comunale, Alessio Piana, ma anche all’assessore competente con delega alla Mobilità Matteo Campora. Già nei giorni scorsi era stato chiesto se, approfittando dello stop delle corse, si potessero approntare i lavori al Molo Archetti, struttura che ormai risulta ammalorata da tempo e che è causa, spesso, dei disservizi, con l’impossibilità di attraccare anche quando il mare risulta apparentemente calmo.

Secondo Avvenente, Bruccoleri e Salemi “con il lockdown c’è stata la riduzione delle emissioni in atmosfera di scarichi inquinanti derivanti anche dai mezzi di locomozione a combustibili fossili e, inoltre, il Comune di Genova sta cercando di incentivare la mobilità sostenibile. Adesso, con il riaprirsi delle attività economiche, molti più cittadini avranno bisogno di utilizzare i mezzi pubblici nel percorso casa/lavoro e mantenere le distanze di sicurezza sarà difficoltoso. In questo senso, tra i vettori ambientalmente compatibili si può sicuramente annoverare la Navebus, che sta operando da oltre dieci anni come importante elemento del trasporto pubblico locale e ne rappresenta una variante che merita di essere implementata ulteriormente”. Ma, ricordano i tre consiglieri di Italia Viva, “tale vettore dovrà però essere messo nelle condizioni di poter fornire un servizio affidabile, dando certezza sulle corse effettuate giornalmente, sulla puntualità degli orari e che gli stessi siano compatibili con le reali esigenze della clientela, anche sollecitando fermamente Autorità di sistema portuale ad eseguire gli interventi manutentivi di propria competenza per attrezzare il Molo Archetti in Genova Pegli, evitando di creare criticità ai clienti che troppo spesso, anche solo con mare leggermente mosso, vedono sospeso il servizio per ‘condizioni meteomarine avverse’. Inoltre sarebbe auspicabile la messa in servizio di una seconda imbarcazione per proseguire la linea fino al canale di calma di Pra’, ove esiste il molo di attacco già predisposto”.

Un tema quest’ultimo che era stato sollevato anche dal presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti, nelle settimane successive al crollo del ponte Morandi, ma che poi non è mai stato ripreso seriamente, né a livello di amministrazione comunale né a livello di Autorità portuale. Di fatto, la grande occasione della mobilità alternativa, allora, fu nettamente lasciata andare, però ritorna a farsi viva in questo frangente, in fase di post pandemia. Sarà la volta buona? Avvenente, Bruccoleri e Salemi concludono: “Considerato che il servizio Navebus è interamente finanziato con risorse regionali per un ammontare di circa 270.000 euro annui e che Amt non investe risorse aggiuntive su tale vettore, per le ragioni sopra esposte si interroga l’amministrazione comunale di Genova per comprendere se intenda perseguire seriamente e con il necessario vigore gli obiettivi citati in premessa, rimettendo in funzione al più presto possibile Navebus”.

Alberto Bruzzone


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