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Politica | 04 giugno 2020, 15:03

Gli infermieri italiani scendono in strada contro il nemico più forte e invisibile: l'indifferenza

De Palma (Nursing up): "Dal 5 al 9 giugno gli infermieri continueranno a manifestare perché sono stanchi, ma soprattutto amareggiati e feriti dentro"

Gli infermieri italiani scendono in strada contro il nemico più forte e invisibile: l'indifferenza

“Sono scesi in strada a Roma, Rimini e Savona, hanno sfidato la pioggia e un nemico invisibile ancor più potente contro cui lottare, forse ancor più difficile da affrontare di qualunque pandemia: l’indifferenza delle istituzioni, il totale disinteresse da parte della classe politica italiana che li ha dimenticati e messi da parte”: è quanto si legge in una nota del sindacato infermieri Nursing up.

“Nel primo giorno degli annunciati flash-mob – prosegue la nota – gli infermieri delle regioni italiane più colpite dal covid hanno voluto comunicare ai cittadini, mettendoci faccia e cuore, il dolore delle battaglie nelle corsie combattute prima e dopo il covid; quei segni che restano impressi e indelebili sulla loro pelle, quelli che non si vedono, nascosti sotto un camice, ma che tutti devono sapere che esistono e nessuno deve più osare ignorare”.

«Gli acclamati eroi sono qui - dice il presidente Antonio De Palma - ed hanno richiesto espressamente di manifestare pacificamente a partire dalle regioni più colpite dall’emergenza sanitaria, e noi come sindacato siamo al loro fianco, come sempre non li lasciamo soli. Questo è solo l’inizio: dal 5 al 9 giugno gli infermieri delle regioni più colpite continueranno a scendere in strada in molte altre città perché siamo stanchi, ma soprattutto amareggiati e feriti dentro perché non possiamo e non vogliamo più aspettare che qualcuno si ricordi di noi, perché dobbiamo e vogliamo comunicare il nostro malcontento raccontando ai cittadini tutto quello che sta succedendo e soprattutto cosa chiediamo legittimamente».

«Combatteremo finché avremo forza e fiato – conclude De Palma – perché chiedendo di migliorare le nostre realtà contrattuali e lavorative chiediamo di riformare un sistema lacunoso che ci ha ingabbiati, che non ci permette di esprimere la nostra professionalità. I cittadini comprenderanno che in tale richiesta rientra non solo il nostro bene e interesse ma anche il loro”.

Redazione


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