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Attualità | 01 agosto 2020, 12:12

Alessandra Fontana, una ‘book influencer’ con più di diecimila fan

La giornalista del Levante genovese ha iniziato tre anni fa a recensire libri, sul suo sito ‘La lettrice controcorrente’: oggi ha oltre 50.000 visite mensili ed è stata inserita in un catalogo di esperte

Alessandra Fontana, una ‘book influencer’ con più di diecimila fan

Alessandra Fontana è una giornalista molto stimata e capace di scrivere molto bene e in maniera accurata ed approfondita, sia di cronaca che di sport: questa la sua veste professionale. Poi c’è una parte della sua attività che è sempre legata alla scrittura ma anche e soprattutto alla lettura, e che è assolutamente degna d’essere raccontata, perché meritano sia la ragazza sia quello che fa. Nel tempo libero da ormai tre anni scrive recensioni di libri e le pubblica sul suo portale web ‘La lettrice controcorrente’ (www.lalettricecontrocorrente.it) al quale sono collegati una pagina facebook con circa 3.200 like e una pagina instagram con quasi 8.500 followers: numeri assai importanti ed incoraggianti ai quali si aggiungono 51.000 visite mensili al sito.

La simpatica collega che ama il calcio (segue con passione ed impegno tutte le partite della Virtus Entella al ‘Comunale’ di Chiavari) e che fa la corrispondente dall’entroterra per ‘Il nuovo Levante’ di strada ne ha indubbiamente fatta tanta, al punto da essere inserita nelle scorse settimane all’interno del libro-catalogo edito da 'La corte' e intitolato ‘Bookinfluencer - Chi parla di libri e dove trovarli’, un progetto curato da Giovanna Burzio. Ci sono le influencer per quanto riguarda la moda, per quanto riguarda lo stile, per quanto riguarda le vacanze, i ristoranti, i bar e tanto altro… e ci sono le influencer anche per quanto riguarda i consigli di lettura.

Alessandra è entrata con grande soddisfazione in questo gruppo: “Ne sono molto onorata - afferma - anche perché la lettura è veramente la mia grande passione, sin da quando ero bambina. Ho sempre letto un sacco, ma non avevo mai scritto recensioni, non era mai arrivato il momento”. Solo che la scrittura è un fatto piuttosto usuale, per una ragazza che fa la giornalista, ed ecco che, un giorno, le due cose hanno iniziato ad andare a braccetto. “È accaduto a seguito di un lutto in famiglia - ricorda Alessandra - Avevo bisogno di riprendermi e il mio fidanzato mi ha detto ‘ti ho comprato un sito’. Così ho iniziato a leggere sempre di più e ho scritto le mie prime recensioni. Poi sono andata avanti, ho collegato il portale ai social network e devo dire che l’enorme potenza comunicativa di Facebook e Instagram ha fatto tutto il resto”.

Ecco che Alessandra Fontana è diventata ‘La lettrice controcorrente’, così si racconta sulla pagina del libro che le è stata dedicata: “Se dovessi descrivere il mio sito con una parola userei ‘casa’ perché la lettrice controcorrente è un posto felice, la seconda parola che userei è senza dubbio ‘condivisione’ perché leggere e/o parlare insieme dello stesso libro non è mai leggere e/o parlare della stessa storia. Uno dei miei obiettivi è dimostrare che racconti e voci non hanno scadenza: i libri meritevoli non muoiono mai e vale sempre la pena parlarne, anche ad anni di distanza dalla loro pubblicazione”. Alessandra è controcorrente in questo senso, ma anche perché è spesso molto distante dal mercato delle novità o da quello già iper-recensito: “A me piace molto la narrativa straniera, in particolare quella slava, la letteratura del Novecento e la narrativa contemporanea, mi piacciono molto anche le raccolte di racconti troppo spesso sottovalutate”.

Tra i titoli preferiti c’è ‘Nel primo cerchio’ di Aleksandr Solženicyn, un libro “veramente controcorrente e che sfata i pregiudizi: è russo, è lunghissimo, ma è anche appassionante, divertente, profondo e leggero allo stesso tempo”. Alessandra scrive per piacere e allo stesso modo legge per piacere, quindi non lavora né su commissione né su input delle case editrici; secondo la lettrice controcorrente “in un libro deve spiccare soprattutto l’autenticità, ci devono essere dolore, introspezione, legami familiari ed uno sfondo storico approfondito; mi fido del mio istinto, amo particolarmente i libri ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale, storie vere che affrontano i temi di prigionia, tirannia, i racconti della Shoah e dei Gulag. Se invece un libro è costruito a tavolino il lettore se ne accorge a miglia di distanza e non lo troverà mai credibile”.

Spesso una recensione positiva od una negativa possono cambiare nettamente il corso nella carriera di uno scrittore, Alessandra è consapevole del suo ruolo e, arrivata questo punto, anche del suo seguito, per questo affronta i giudizi sempre con la massima obiettività e serietà. Stronca quando c’è da stroncare, elogia quando c’è da elogiare, ma sempre con educazione, rispetto e soprattutto con le motivazioni di fondo. È un po’ come scrivere la pagella di un calciatore, e in fondo il paragone ci sta, specie per chi è convinto che anche il calcio sia una forma d’espressione artistica.

“L’importante - conclude Alessandra - è fare sempre le cose con professionalità e soprattutto con indipendenza, solo così si può essere credibile”; la lettrice controcorrente, almeno in questo caso, va per il verso giusto.

Alberto Bruzzone

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