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Attualità | 05 marzo 2025, 13:10

Sestri Ponente, 'La bottega delle Mercerie' verso la chiusura: "Rimarremo presenti finché non troveremo un successore"

"Non vorrei mai vedere la saracinesca abbassarsi definitivamente non solo per noi ma soprattutto per il quartiere. Avremmo dovuto chiudere già a fine dicembre, ma siamo ancora qua perché vogliamo trovare una persona seria che possa prendere le redini dell'attività. Terremo duro, ma non per tanto" racconta la titolare Caterina Ferrari

Un altro pezzo di storia del commercio di Sestri Ponente è prossimo alla chiusura: dopo Giglio Bagnara, una delle insegne più antiche della città, che ha annunciato l’avvio della liquidazione volontaria qualche settimana fa, 'La bottega delle Mercerie - forniture per sarti', storico negozio della delegazione aperta nel lontano 1992, sta chiudendo l'attività

Percorrendo via Donizetti, alle porte del negozio è presente il cartello 'cedesi attività' da diversi mesi ma ancora oggi la bottega è aperta a tutti i clienti: "Sono ancora qua perché non vorrei mai vedere la saracinesca dell'attività abbassarsi definitivamente, sarebbe un enorme dolore", racconta la titolare Caterina Ferrari, che assieme alla cugina Lorella Castagnini gestisce il negozio da trentatré anni

La volontà di Ferrari è chiara: rimanere aperta finché non troveranno qualcuno che abbia voglia di prendere le redini della bottega con serietà e passione. "Abbiamo costruito il negozio con tantissimo amore - racconta -. L'idea è proprio quella di trovare qualcuno che abbia la volontà di proseguire, non solo per noi ma soprattutto per il quartiere. Non vogliamo assolutamente che l'attività rischi di chiudere definitivamente, anche perché rappresenta (e rappresentiamo) un punto di riferimento abbastanza importante per tutta la delegazione e non solo. Io terrò duro, assolutamente, ma non ancora per molto tempo, perché la decisione di chiudere è stata presa un anno fa e avremmo già dovuto abbassare la saracinesca lo scorso 31 dicembre 2024 ma per diverse situazioni non è stato possibile". 

Decisione maturata dal fatto che Caterina, o meglio 'Chetty', è già in pensione da quasi due anni: "Lorella da sola non può farcela, non tanto a livello di gestione del flusso tanto quanto per una questione di tempo - chiarisce -, perché le nostre vendite sono solitamente lunghe e ritmate. L'idea di una chiusura repentina non l'abbiamo presa in considerazione, anche perché come ho detto, non vogliamo lasciare un vuoto nel quartiere e in tutte quelle nostre clienti che hanno trovato in noi un punto di riferimento". 

Da parte di Chetty e Lorella c'è la massima disponibilità a prestare un affiancamento a trecentosessanta gradi per tutto il tempo necessario alla persona che prenderà le redini dell'attività: "Questo perché il nostro lavoro necessita di un affiancamento serio e per supportare il nostro eventuale successore, ci rendiamo completamente disponibili per tutto il tempo di cui avrà bisogno. Reputiamo troppo importante, soprattutto in questo momento storico, che certi negozi non chiudano definitivamente gettando la spugna". 

Una storia, quella de 'La bottega delle Mercerie, forniture per sarti', che ha inizio nel lontano 1992, quando Caterina Ferrari decide ancora prima di licenziarsi dal precedente lavoro da impiegata: "Per me aprire quest'attività è sempre stato un sogno e ho voluto inseguirlo - racconta -. Così, al posto del vecchio negozio di frutta e verdura delle nostre mamme, in via Giotto, ci siamo sposatate qui. La vendita, all'epoca, era molto forte esattamente come oggi e fin da subito abbiamo preso la decisione di specializzarci in un ramo, quindi scegliendo di non inserire diversi articoli che non fossero la vera e propria merceria". 

Il cliente "si è sempre trovato bene da noi perché non ci siamo mai accontentate di vedere i campionari dei rappresentanti, ma siamo andate puntualmente a cercarci personalmente la merce in giro per Firenze, Milano, Torino ma anche a Bolzano - chiarisce la titolare -. Siamo state, inoltre, sempre al passo con i tempi e siamo state capaci di portare a casa tanta merce all'avanguardia in una città come Genova, 'educando' il cliente a qualcosa di diverso dal solito". 

Il lavoro è sempre andato a gonfie vele e nel corso degli anni Caterina ha deciso anche di inserire "una dipendente, Lilli, capace di darci una mano perché, i nostri genitori, erano diventanti anziani - racconta -. Senza mia cugina Lorella tutto questo non sarebbe stato possibile, non sarei qui oggi. Noi siamo figlie di due sorelle che a loro volta, esattamente come noi, hanno sempre lavorato e vissuto insieme".

Per quanto riguarda la chiusura, 'Chetty' tiene a chiarire un aspetto: "Per noi, non è assolutamente un problema economico, di soldi: rimaniamo qui soltanto perché non vogliamo vedere chiudere definitivamente l'attività. Anche perché il nostro negozio non ha mai smesso di vendere: nonostante ormai siano pochissime le mercerie presenti e la concorrenza è sempre più ridotta, l'ago e filo sono articoli necessari intramontabili e che nonostante l'avvento di internet, rimane necessario l'acquisto in bottega perché non sempre si può acquistare una cartina d'aghi online e, soprattutto, il confronto in presenza è insostituibile".

Federico Antonopulo

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