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Sanità | 26 agosto 2020, 11:30

Coronavirus, il dottor Spada: "La sfida ora è anche tenere bassa l'epidemia influenzale; vaccinatevi"

Coronavirus, il dottor Spada: "La sfida ora è anche tenere bassa l'epidemia influenzale; vaccinatevi"

"Dopo aver preso il contagio si può rimanere positivi al covid per mesi: si tratta però non più del virus integro ma di frammenti di RNA non in grado di replicarsi né quindi di infettare. Ad oggi tutti gli studi concordano sul fatto che il paziente inizia ad essere contagioso 2 giorni prima della comparsa dei sintomi e smette di esserlo dopo 10 giorni. Tale evidenza rende di fatto superata la prassi del doppio tampone".

Questa è il dato più importante messo a disposizione dei non addetti ai lavori dal dr. Paolo Spada, chirurgo alla clinica Humanitas di Milano, che ieri sera ha tenuto un intervento molto partecipato a Sestri Levante, sulla terrazza dell’ex convento dell’Annunziata.

L’incontro, intitolato 'Covid 19 - Domande e risposte', è stato organizzato dall'associazione culturale The Hub (presieduta da Carmen Falcone), e moderato dal giornalista sestrese Paolo Della Sala. Hanno aderito il comune di Sestri Levante e la fondazione Mediaterraneo.

Introducendo il dibattito Della Sala pone l’accento sulla discutibile gestione dell’emergenza da parte dei media, che spesso ha avuto risultati negativi. Su questo è nettamente critico il dr. Spada, che nei terribili mesi del lockdown ha avviato un lavoro di costante analisi dei dati, proprio per condividere le informazioni con i cittadini destinatari delle misure restrittive e ridurre il disorientamento generale, di fronte anche alle divisioni nel campo della scienza.

"Ricordiamo che la medicina procede per ipotesi, che vanno verificate per ottenere delle evidenze: non bisogna confondere ipotesi con evidenze" precisa Spada - che definisce evidenza il citato dato sulla durata della contagiosità.

"In tutto il mondo passati 10 giorni si è considerati guariti (tranne rari casi gravi) e non si è sottoposti nemmeno più a tampone. L’approccio italiano del doppio tampone è dovuto all’adozione di una strategia epidemiologica difensiva, improntata alla massima cautela. Un criterio non applicabile nella pratica a nessun contesto reale", commenta il dottore.

"Sistema sanitario e decisori politici dovrebbero spiegare - secondo Spada - i differenti concetti di positività e contagiosità, per permettere una maggiore responsabilizzazione delle persone, centrale perché l’azione di tracciamento dei casi funzioni".

"L’app Immuni in Italia non ha funzionato proprio perché si teme di essere imbrigliati nel sistema di controllo della positivizzazione. Delle attuali oltre 19 mila persone in isolamento domiciliare un alto numero potrebbe già uscire", valuta Spada, che si esprime anche sul fenomeno della ripositivizzazione: è stato dimostrato da studi coreani che non si tratta di reinfezioni. Finora è stato accertato un solo caso di ricontagio (ad Hong Kong), sul quale mancano ancora evidenze condivise.

A quale test sottoporsi prima di ritornare a scuola e al lavoro? Soltanto il tampone dà una diagnosi, ci spiega il dottore, non il test sierologico, che individua la presenza o meno di anticorpi, cioè se è avvenuta o meno l’esposizione al virus: al test sierologico gli infetti risultano negativi (perché non hanno ancora sviluppato gli anticorpi) mentre positivi sono coloro che non sono più contagiosi. Sulla recente risalita dei contagi, Spada chiarisce che si tratta di un aumento assolutamente non paragonabile ai numeri di marzo e aprile scorsi, quando l’onda d’urto ha travolto il sistema sanitario nazionale portandolo sull’orlo del collasso.

"Il virus non è stato individuato subito perché si è confuso con la classica influenza. Sono dunque cresciuti gli infetti, ed è cresciuta conseguentemente la carica virale. Il lockdown totale ha determinato il crollo del contagio e della carica virale."

E’ prevedibile che in autunno, con la riapertura delle scuole, non più prorogabile, i casi aumentino e con essi la pressione sugli ospedali, e potrebbero aversi lockdown circoscritti a microaree: "Sarà fondamentale tenere bassi i livelli dell’epidemia influenzale, per cui è consigliabile che tutti (compresi i bambini) si vaccinino. Inoltre potremo contare, rassicura il dottore, su nuovi strumenti: plasma iperimmune, anticorpi monoclonali (ottenuti in laboratorio), migliore modalità di intubazione, dove necessaria".

Ma il ciclo virtuoso parte da noi, conclude Paolo Spada: "Appena la febbre supera i 37,5 ° si deve chiamare il medico curante e autodenunciarsi; solo in questo modo il tracciamento sarà efficace".

Alessandra Oneto

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