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| 16 ottobre 2020, 15:30

Varazze, Covid nella residenza protetta Santa Caterina, il direttore: "Sono casi tutti asintomatici e in uno stato di salute non alterato dalla positività al Coronavirus"

Dopo il primo caso con i tamponi sono risultate nuove positività. Chiusura per visite ed esterni

Varazze, Covid nella residenza protetta Santa Caterina, il direttore: "Sono casi tutti asintomatici e in uno stato di salute non alterato dalla positività al Coronavirus"

Nella tarda mattinata di sabato scorso un anziano, ospite presso la Rp «Santa Caterina» di Varazze, è stato ricoverato all’ospedale «San Paolo» per un malessere di certa origine vascolare. Da un accertamento successivo è risultato positivo al tampone. Nonostante alla TAC fosse risultata in atto una polmonite virale bilaterale, non rilevata dall’RX e asintomatica, il paziente ad oggi risulta stabile e non è in rianimazione.

«Tuttavia già nella giornata di domenica alla Residenza Protetta «Santa Caterina» di Varazze – spiega il direttore sanitario dottor Giovanni Pellegrinelli - sono scattati i protocolli di sicurezza con uno screening completo per il personale e gli ospiti». Sia l’Asl che la stessa direzione della Rp, in stretto contatto da domenica scorsa, hanno predisposto il test dei tamponi i cui risultati sono stati resi noti in buona parte solo nella tarda serata di giovedì.

«Questi dati - spiega il dottor Pellegrinelli - sono compatibili con la nuova realtà che si sta verificando dopo l’estate. L’impossibilità di fare applicare in modo rigoroso le precauzioni da sempre consigliate, ha favorito una circolazione del virus di entità tale che i numeri reali delle persone che sono entrate in contatto con il patogeno non sono certamente il milione e mezzo prospettato ma, come a suo tempo sosteneva il professor Bassetti, almeno una decina di milioni. Effettivamente gli ospiti della struttura, per quanto anziani e sofferenti di diverse patologie, al momento attuale risultano totalmente asintomatici. In queste condizioni risulta impossibile difendere da un contagio anche le strutture che nella prima fase erano riuscite a gestire l’epidemia in modo egregio un po’ per la massima efficienza degli operatori ma anche per la scarsa circolazione di persone che potevano entrare all’interno».

«Dai risultati è emerso che si tratta di «casi positivi». Tuttavia – precisa il direttore sanitario – sono casi tutti asintomatici e in uno stato di salute non alterato dalla positività al Coronavirus. La struttura, a sua volta, provvederà ad effettuare tamponi rapidi per meglio monitorare il decorso della malattia in attesa della seconda tornata di test, a carico dell’Asl, prevista dopo dieci giorni dopo i quali potrebbe manifestarsi il referto di superata positività e quindi di regressione del virus».

Nel frattempo, così come prevedono i protocolli, la Residenza Protetta ha deciso di rafforzare i dispositivi di sicurezza inibendo l’ingresso a persone esterne e ai visitatori.

«Purtroppo, nonostante la volontà della direzione di limitare gli accessi, elemento che certamente rappresenta un vettore importante per la diffusione dei contagi, solamente in questi giorni il Dpcm del Governo, ha consentito alle strutture in generale di estendere le misure di sicurezza anti contagio», conclude il direttore sanitario Giovanni Pellegrinelli.

Redazione

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