Tanti giovani, compagni di scuola del liceo Pertini e molti abitanti sono scesi ieri sera in piazza a Pedegoli, parte bassa del quartiere popolare di Quezzi, alle spalle di Marassi per ricordare Gaia Morassutti, morta il 12 novembre scorso dopo essere stata travolta tre settimane fa da un auto in corsa. La ragazzina è deceduta dopo una lunga agonia all'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.
Le amiche più intime hanno intonato le sue canzoni preferite di Jovanotti e Fabrizio Moro; poi un lungo corteo di moto si è mosso per le strade di Quezzi suonando i clacson.
Per finire si sono levati al cielo palloncini gialli e lanterne; “Ciao Gaia”, un urlo che si è levato tra lacrime e la commozione; un momento davvero toccante.
A ricevere le condoglianze c’erano anche il papà Paolo, la mamma Elisabetta e la sorellina tredicenne.
La panchina dove l’auto di Luca Bottaro ha seminato morte e distruzione ora è un tripudio di fiori, lumini e biglietti di addio.
Se non fosse stato per la prontezza di chi ha estratto i corpi dal rogo che inevitabilmente si era innescato, il bilancio sarebbe stato peggiore. Alcune amiche di Gaia sono vive per miracolo anche se hanno riportato ustioni su gran parte del corpo.
Gli abitanti del luogo chiedono a gran voce che sia fatta giustizia e soprattutto che simili tragedie non si ripetano.
Il presidente del Municipio Bassa Valbisagno Massimo Ferrante ha chiesto di potenziare la polizia locale e introdurre sistemi che scoraggino l’alta velocità, come i “semafori dissuasori”.