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Politica | 19 novembre 2020, 14:16

Il Genova blue district ai Magazzini dell’abbondanza nel cuore del Porto Antico

Spazio d’innovazione sull’economia del mare dove sviluppare nuove idee, aziende e sistemi ad essa legati

Il Genova blue district ai Magazzini dell’abbondanza nel cuore del Porto Antico

Un polo di connessione per sviluppare idee, start up e competenze innovative legate all’economia del mare: nasce ai Magazzini dell’abbondanza, nel cuore del Porto Antico, il Blue district di Genova, un luogo pensato per coniugare formazione, ricerca, business, uno spazio aperto ed inclusivo nel quale le start up potranno cercare finanziatori e le grandi aziende del mare potranno arruolare nuovi talenti e tecnologie.

Il Blue district avrà anche la funzione di dialogo con la città e non solo con gli addetti ai lavori: compito del nuovo centro è anche di intercettare i bisogni di Genova e di avviare i processi di innovazione che si possono legare alla città e alla sua economia; lo scopo è attrarre nuove imprese a investire sulla città e favorire la nascita di nuove professioni. Inoltre diventerà un centro dimostrativo, uno show room dell’innovazione: verrà costruito un palinsesto di eventi nelle sue splendide “cuspidi” per mettere in luce prototipi, imprese, opportunità formative e le novità che rivoluzioneranno il settore nei prossimi decenni. In questi spazi si farà divulgazione scientifica e si sosterrà la cultura dell’innovazione con master, summer school, workshop, career day di settore. Il comune di Genova insieme ai partner sosterrà gli spin off e le start up con appositi bandi, caratterizzati da progetti di ricerca e innovazione su bisogni di sviluppo della città e del settore. Come pure saranno ospitati e favoriti specifici progetti di accelerazione in sinergia con le grandi aziende.

I partner: il Blue district sarà uno spazio nel quale sviluppare nuove idee, aziende e sistemi legati all’economia del mare. Un incubatore di innovazione e imprese, un acceleratore di start-up voluto fortemente dal comune di Genova in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Carige. Un luogo aperto in continuo movimento che vede nel suo iniziale partenariato Università di Genova, Cnr e Centro di Competenza-Start 4.0. Una composizione d’eccellenza, per un progetto che punta proprio sull’interconnessione e la capacità di fare rete del territorio per valorizzare i talenti e attirare nuove energie. Job Centre, società in house del Comune di Genova, gestirà lo spazio.

The ocean race ha scelto proprio il Blue district come sede per organizzare la finale della competizione 2023, un evento strategico per Genova e per lo sviluppo di servizi collegati al mare. Lo staff di Genova The Grand Finale lavorerà all’interno dei Magazzini dell’Abbondanza, entrando a pieno titolo a far parte delle attività e dei progetti del Genova Blue district. Lo staff rende noto oggi, in occasione dell’inaugurazione dei locali, che il chairman dello steering commitee del The ocean race sarà Evelina Christillin, di origini genovesi, già presidente dell’Enit e presidente del Comitato promotore e vicepresidente del Comitato organizzatore delle Olimpiadi Torino 2006, attuale presidente della Fondazione Museo Egizio di Torino e membro aggiunto del Consiglio della Fifa. Lo steering committee è lo strumento di governance che il sindaco Marco Bucci ha creato per coordinare il grande evento velico, che proprio nel 2023 festeggerà il suo cinquantenario con l’arrivo a Genova.

I Magazzini dell’abbondanza si avvarranno anche della collaborazione con il centro di competenza Start 4.0, uno degli otto centri di competenza nazionali, sostenuti dal ministero dello Sviluppo economico che ha nella sua mission la sicurezza e l’ottimizzazione delle infrastrutture strategiche 4.0. Inoltre il Blue District avrà una stretta connessione con l’università di Genova e il Cnr e con i loro progetti e le discipline che nel mare trovano il proprio campo di indagine. Ad esempio, gli spazi saranno utilizzati per la divulgazione dei risultati dei dottorati del corso dell’Università “Scienze e tecnologie del mare”, il più grande in Italia, con 6 curriculum, oltre che per far conoscere le attività marine del CNR. Verranno anche organizzate attività di divulgazione delle attività di digitalizzazione dei porti e di messa in sicurezza delle infrastrutture portuali. Si intende anche creare un “Catalogo delle competenze” sul mare, al quale tutti possano attingere – aziende, enti, cittadini – per evidenziare in modo completo le aree di competenza e le eccellenze, favorendo anche possibili sinergie. L’Università si occuperà anche di attività di formazione in ambito mare, con attenzione alla creazione di nuove professioni e specializzazione, che possano attrarre studenti, personale di aziende e start up anche da fuori. Gli enti di ricerca daranno vita a un Blue Research Hub: si uniranno per favorire il trasferimento tecnologico nei loro ambiti di specializzazione legati all’economia del mare.

La ristrutturazione e i finanziamenti: l’edificio cinquecentesco dei Magazzini dell’abbondanza fu costruito dalla Repubblica di Genova per immagazzinare i beni nei periodi di abbondanza per poi redistribuirli nei periodi di carestia. È stato necessario dotare l’edificio, che nei suoi quattro piani misura circa duemila metri quadrati, di una nuova caldaia ed è in corso la progettazione degli interventi per la riduzione dell’impronta energetica. L’investimento complessivo sul progetto Genova blue district è stato di circa 400 mila euro da parte di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Carige. A questi fondi si aggiungerà nei primi mesi del 2021 un bando da parte del comune di Genova per sostenere la creazione di start-up e pmi sulla blue economy.

Sempre il Genova blue district è candidato a ospitare la “Casa delle tecnologie emergenti”, un hub per il trasferimento tecnologico verso le pmi con l’utilizzo di Blockchain, dell’IoT e dell’intelligenza artificiale e la creazione di start-up. Il comune di Genova è capofila del progetto, per il quale ha inoltrato la candidatura al Ministero dello Sviluppo Economico, per un finanziamento complessivo, in caso di aggiudicazione, di sette milioni di euro.

Le prime attività: il calcio d’inizio del Blue district è l’attuale Open innovation city hackathon blue, con due sfide, una sulla sostenibilità e monitoraggio ambientale, e l’altra su sport, tempo libero e benessere, entrambe legate al mare. La premiazione è prevista mercoledì 25 novembre, nell’ambito della Genova Smart Week, con l’assegnazione di 20 mila euro di contributi. L’iniziativa è promossa dal Comune di Genova e organizzata da Job Centre e Hub2Work con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e con i seguenti partner: Regione Liguria, Università di Genova, The Ocean Race, Camera di commercio, Centro di competenza Start 4.0, Cnr, Iit, Digital innovation hub, Fondazione Carige, Ticass e Dltm. Inoltre sarà online a partire da oggi sul sito www.job-centre-srl.it un avviso pubblico per finanziare progetti di laboratori legati al tema blu rivolti ai giovani e agli studenti. Verranno messi a bando 15.000 euro per finanziare dieci progetti di laboratori, che saranno realizzati all’interno dei Magazzini dell’abbondanza. Tutti i progetti presentati e meritevoli, anche se non finanziati, confluiranno in un catalogo online per future realizzazioni. I Magazzini dell’abbondanza ospiteranno anche parte delle iniziative legate al Blue economy summit di Genova, la manifestazione promossa dal comune di Genova nell’ambito del Genova blue forum e dell’associazione Genova smart city: l’evento è incentrato sulle filiere produttive del mare e si tiene ogni anno con una ricca agenda di ospiti e confronti.

Bucci sostiene: “Il Genova blue district è la dimostrazione materiale di come la città sia legata al mare. Non solo per caratteristiche naturali ma per il proprio tessuto sociale, culturale, commerciale ed economico. Ai Magazzini dell’abbondanza nasce un importante polo, un luogo che concentrerà tantissime attività coinvolgendo tutte le realtà della nostra città. Un luogo dove fare divulgazione scientifica, approfondire e studiare. Un posto dove fare impresa, attrarre investimenti, sviluppare competenze. E anche il centro dove verranno studiate tutte le iniziative e gli eventi che ci accompagneranno al grande finale di The ocean race nel 2023: una sfida nella sfida che Genova raccoglie volentieri, andiamo avanti a vele spiegate verso il futuro”.

Francesco Maresca, assessore comunale allo Sviluppo economico, portuale e logistico spiega: “Abbiamo la concentrazione d’imprese legate all’economia del mare più alta d’Italia, 15,4 ogni mille manifatturiere, ma il nostro primato è anche sul valore aggiunto – quello del sistema portuale ligure vale 4,5 miliardi di euro, superiore a quello di Londra – e sulla formazione”. Partendo da questi dati, secondo Maresca, “bisogna lanciare progetti di ricerca e sviluppo che rendano Genova il porto più smart e sostenibile d’Europa, in chiave di logistica ma anche innovazione in tutti i settori legati al mare come turismo, slow food, sostenibilità e ricerca. Il Genova blue district si inserisce in questa logica perché diventerà un luogo di dialogo tra istituzioni, centri di ricerca e imprese”.

“È necessario favorire azioni e percorsi – dice Stefano Garassino, assessore comunale allo Sviluppo economico e patrimonio – che portino innovazione all’interno dei processi territoriali per lo sviluppo delle imprese genovesi e liguri. L’amministrazione si inserisce in questa sfida agendo come facilitatore, creando spazi fisici di confronto tra gli attori. Nel Genova Blue District l’economia del mare si fonderà con la tecnologia e si creeranno le condizioni per fare impresa in un’ottica completamente innovativa. Infrastrutture, ambiente, sviluppo economico, turismo, cultura, valorizzazione delle risorse naturali e occupazione saranno le parole chiave di questo nuovo percorso blu”.

Il rettore dell’Università di Genova Federico Delfino spiega: “Come università di Genova apprezziamo moltissimo l’iniziativa del Genova blue district e siamo contenti di poter partecipare dall’inizio al suo sviluppo. Riteniamo fondamentale l’apertura verso il territorio che questa partecipazione potrà garantire e riteniamo un grande valore la cooperazione con il comune di Genova, con Cnr e con Start 4.0, per la complementarietà dei ruoli che ciascuno potrà avere, coinvolgendo competenze multidisciplinari nel settore marino-marittimo. Pensiamo che questa iniziativa sia in linea con quanto stiamo facendo negli ultimi anni attraverso il nostro Centro del Mare, permettendo di far emergere le nostre eccellenze che, attraverso la cooperazione, potranno diventare un punto di riferimento locale per il territorio e, insieme al territorio, un riferimento nazionale e internazionale”.

Per quanto riguarda la Fondazione Carige il presidente Paolo Momigliano sostiene: “Sono lieto di proseguire il percorso di partnership col Comune; le iniziative promosse e sostenute, dal sostegno al sociale agli interventi sull’economia, rappresentano un filo conduttore in cui Fondazione Carige si propone di dare il proprio contributo alla creazione di valore esteso, per superare la visione dell’ erogazione come filantropia che risponde ai bisogni in modo estemporaneo, e consolidare invece un rapporto con il territorio e le Istituzioni che interpreti i bisogni della comunità sia come singoli che della cittadinanza attiva. L’impegno e la determinazione del Comune nello sviluppare il progetto di Genova Blu District e la collaborazione dei partner che hanno aderito ne sono un esempio e testimoniano la possibilità concreta di determinare un impatto positivo sulla nostra società”.

Paolo Mulassano, responsabile dell’Obiettivo pianeta della Fondazione Compagnia di San Paolo, spiega: “Con il suo impegno, la Fondazione Compagnia di San Paolo vuole promuovere lo sviluppo di un ecosistema dell’innovazione per il bene comune. Questo per noi vuol dire confrontarci con gli attori del territorio per definire i problemi nel modo più ambizioso possibile e per impostare insieme a loro le azioni per risolverli. Così si possono affrontare le sfide e cogliere le opportunità attraverso l’accesso a risorse e competenze, la creazione di relazioni e connessioni, la promozione di spazi fisici e virtuali con cui stimolare l’incontro tra cittadini e organizzazioni. Il sostegno a Genova blue district è allineato all’obiettivo principale della Fondazione Compagnia di San Paolo: generare un impatto sociale, ambientale ed economico, positivo e misurabile, sui territori e sulle comunità. Per farlo, i nostri interventi si inseriscono in un frame internazionale delineato dalle linee strategiche dell’Unione Europea e vogliono concorrere al conseguimento degli SDGs, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile fissati dall’Onu nell’agenda 2030”.

Comunicato stampa


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