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Politica | 30 novembre 2020, 14:39

Pegli, il campo da basket in Villa Doria sarà sottoposto a migliorie (FOTO)

L’architetta Roberta Burroni di Città Metropolitana: “I lavori non sono ancora finiti, le transenne sono state rimosse in modo improprio e ho chiesto alla ditta di rimetterle, faremo dei sopralluoghi, gli spigoli vivi andranno messi in sicurezza e lavoreremo anche sull’estetica”

Pegli, il campo da basket in Villa Doria sarà sottoposto a migliorie (FOTO)

Il campo da street basket sorto sul piazzale centrale del parco di Villa Doria a Pegli sarà nuovamente recintato nelle prossime ore e sottoposto a migliorie sia dal punto di vista estetico che soprattutto da quello della sicurezza: è questo l’impegno assicurato dalla Città Metropolitana, committente di quest’intervento che, pur autorizzato dalla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, ha suscitato notevolissime perplessità e pure qualche polemica in delegazione.

I cittadini infatti non hanno capito il senso di un mezzo campo da basket al centro dello spiazzo principale del parco, da sempre utilizzato dai bambini per le partitelle di pallone o per girare con le biciclette, ma soprattutto hanno posto nei giorni scorsi il problema relativo alla sicurezza; la piattaforma per lo street basket infatti è di dubbio gusto estetico e d’indubbia pericolosità: per livellarsi rispetto alla pavimentazione, leggermente in discesa verso sud, è stato infatti creato uno scalino con uno spigolo vivo, ripreso anche dalla sottostante base in legno; doppio spigolo quindi: uno in cemento e uno in legno, cemento che peraltro è assolutamente inguardabile nel contesto generale del parco.

Ma ora che comunque il campetto c’è e che sono stati spesi soldi pubblici per quest’intervento si possono almeno apportare dei migliorativi sia per la vista che soprattutto per la sicurezza? A rispondere è l’architetta Roberta Burroni, responsabile dell’ufficio tecnico del servizio edilizia direzione sviluppo economico e sociale della Citta Metropolitana; è stata questa dirigente a seguire passo dopo passo il progetto di riqualificazione di Villa Doria, in particolare per quanto riguarda gli spazi interni ed esterni della succursale del liceo ginnasio ‘Giuseppe Mazzini’, ed anche quindi il riposizionamento del campetto da basket che prima si trovava sulla parte di sinistra del parco, rispetto all’ingresso principale. Tutte le fasi sono state seguite, passo dopo passo, con la Soprintendenza, in particolare con l’architetta Francesca Passano che si occupa di periferie urbane presso l’ufficio architettura e arte contemporanea della Soprintendenza (è da qui che sono partite tutte le autorizzazioni necessarie a procedere ndr).

Burroni ripercorre tutte le fasi: “Il campo da basket sorgeva in origine - ricorda - nei pressi del retro di Villa Doria, dove adesso abbiamo realizzato una sorta di arena per gli spettacoli con tanto di gradinate. La struttura sportiva, con il canestro, non era più compatibile nelle vicinanze di un edificio tutelato dalla Soprintendenza, così sin da subito si è posto il problema di eliminarla. A questo punto, si è aperto il discorso di riproporla sul piazzale centrale del parco”. Inizialmente il campo doveva essere intero secondo il progetto che è stato effettivamente approvato “ma poi ci siamo resi conto che avrebbe preso troppo spazio, quindi abbiamo optato per un campo da street basket, che occupa la metà, posizionandolo nella porzione in alto a destra del piazzale”; tutto con il via libera da parte della Soprintendenza.

Il progetto in variante è firmato dagli architetti Roberto Burlando e Nicola Chiari di Poolmilano srl, approvazione da parte dell’architetta Burroni e dell’ingegnere Gianni Marchini; nel render gli spigoli sono disegnati in bella vista e pure misurati: il dislivello va da un inizio di trenta centimetri a una fine di ottanta centimetri. Adesso però quegli angoli vivi vanno protetti assolutamente: “I lavori non sono finiti, - prosegue Burroni - le transenne e tutti i segnali di cantiere sono stati eliminati in maniera impropria, infatti ho chiesto alla ditta che ha eseguito i lavori di recintare tutto al più presto, mi scuso con tutti per questo inconveniente”. I lavori non sono finiti e il campetto non è fruibile perché “sono ancora necessari dei sopralluoghi insieme al comune di Genova e al Municipio VII Ponente proprio per valutare che sia tutto a posto e che tutto sia stato eseguito seguendo le indicazioni”.

Evidentemente però i problemi ci sono: “Mi hanno inviato le foto e sicuramente bisognerà mettere delle protezioni per quegli spigoli vivi, lo faremo sicuramente, valuteremo anche migliorie dal punto di vista della colorazione”. Già il cemento è brutto, è ancor più brutto in un parco urbano, diventa pessimo ed inguardabile se lasciato del suo colore grigio. “C’è la massima disponibilità - conclude Burroni - a riprendere e migliorare il progetto applicando tutti i correttivi necessari, noi siamo un ufficio pubblico e ci siamo apposta anche per ricevere le segnalazioni dai cittadini, ora valuteremo il da farsi a cominciare senz’altro dall’aspetto legato alla sicurezza, anche se voglio far notare che tutti i cordoli delle aiuole sono in pietra, quindi questi non sarebbero gli unici spigoli del parco: ma vanno segnalati, su questo non ci piove”.

Se e quanto il campo da street basket (disciplina che si gioca tre contro tre e sempre più in voga, oltre a diventare presto sport olimpico) verrà effettivamente utilizzato lo dirà il tempo, anche l’occhio ci si dovrà indubbiamente abituare, ma l’aspetto più importante è davvero che non si faccia male nessuno; si continua però a ribadire che con tutta l’attenzione che c’è adesso, e giustamente, sull’ecosostenibilità, specie negli ambienti urbani e negli spazi verdi, probabilmente evitare il cemento e preferire delle strutture removibili sarebbe stato molto, ma molto meglio.

Alberto Bruzzone


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