Anche nel 2021, per il terzo anno di fila, la Fondazione Abele Ruggeri garantirà un sostegno economico alle studentesse genovesi più in gamba. È stato anticipato nei giorni scorsi il bando per la borsa di studio intitolata al dottor Remo Soro. Vi si potrà partecipare ufficialmente a partire dal 7 gennaio e ci sarà tempo sino al prossimo 31 gennaio per la presentazione delle domande.
Paolo Gozzi, segretario della Fondazione Ruggeri, commenta: “Per il terzo anno riusciamo a garantire un’opportunità alle studentesse pegliesi, rendendo più equa e giusta questa antica Fondazione pegliese. Ai limiti del lascito, che prevedeva fra i beneficiari solo gli studenti di sesso maschile, ha sopperito ancora una volta la generosità delle famiglie Soro e Civano-Rizzello, oltre alle risorse derivanti dal 5x1000 cui la Fondazione accede da due anni, grazie all’iniziativa del presidente Menegatti”.
Gozzi osserva: “Speriamo, in prospettiva, di poter garantire ancora più risorse alla borsa femminile: il sogno è arrivare alla completa parità con quella tradizionale, condizionata dalle disposizioni testamentarie. Per ora dobbiamo accontentarci di questo bando, che rappresenta comunque una bella evoluzione della Fondazione: non una rottura col passato, ma un giusto adeguamento a tempi che si fanno più equi. Garantire un buon numero di borse, soprattutto alla fine di un anno che ha visto pesantissime privazioni per i giovani e difficoltà caricate sul mondo della scuola, significa non solo dare un contributo economico, ma anche un sostegno morale al merito e all’impegno dei ragazzi e delle ragazze pegliesi”.
Sono previste in tutto sei borse di studio: due da cento euro ciascuna per studentesse della scuola media inferiore; due da trecento euro ciascuna per studentesse della scuola media superiore; due da mille euro ciascuna per studentesse universitarie. Per scuola media inferiore s’intende qualsiasi tipo di scuola successiva alle elementari per i primi tre anni e per scuola media superiore i successivi anni sino al diploma.
Le condizioni e i requisiti per poter partecipare sono: sesso femminile; residenza a Pegli certificata da almeno due anni; profitto non inferiore di regola alla media di 7/10; buona condotta morale e civile. La domanda si potrà trovare sul sito Internet istituzionale della Fondazione, all’indirizzo: www.fondazioneruggeri.genova.it.
Le domande dovranno essere presentate o via pec all’indirizzo amministrazione@pec.fondazioneruggeri.genova.it, oppure all’indirizzo borsaremosoro@gmail.com. Nella mail andrà inserito anche un recapito telefonico necessario per essere ricontattati e per ricevere il codice di conferma di avvenuta ricezione e registrazione della domanda.
La Fondazione Abele Ruggeri è un’antica istituzione pegliese che nasce dal lascito testamentario di Abele Ruggeri, personaggio straordinario che, da giovanissimo e poverissimo pastore, accumulò una fortuna con il brevetto di invenzioni in campo meccanico. Alla sua morte, diede disposizione perché il suo intero patrimonio, costituito in particolare modo da quattordici immobili, fosse destinato alla istituzione di una Fondazione per il conferimento di borse di studio a giovani meritevoli residenti a Pegli.
La visione culturale dell’epoca rese, probabilmente, socialmente accettabile una condizione che, nella sua piena libertà, Abele Ruggeri pose al lascito, e a cui ancora oggi la Fondazione è ovviamente vincolata: destinatari della borsa possono essere solo studenti di sesso maschile. Inutile dire che, pur nel rispetto totale della volontà del testatore, tale vincolo pone, oggi, qualche imbarazzo a chi è chiamato a portare avanti l’amministrazione della Fondazione: la società è fortunatamente cambiata, e tante giovani donne sono meritevoli di accedere ad altrettanti premi.
Per questo, il Consiglio d’Amministrazione insediatosi nel 2018 - guidato da Moreno Menegatti in rappresentanza del Comune di Genova e composto da Paolo Gozzi, Iris Alemano, Giuseppe Montella e Marco Arato in rappresentanza delle Istituzioni liguri - si è posto l’obiettivo di lavorare per individuare altre situazioni, sponsor o benefattori che possano aiutare a colmare questo vulnus, senza distogliere - com’è giusto che sia - i beni del fondatore dalla destinazione che ha liberamente individuato.
Lanciata l’idea, nel giro di pochi giorni si è proposto il primo benefattore, il pegliese Stefano Soro, che da Bruxelles, dove adesso vive, ha destinato mille euro alla causa. Questo ha permesso, già dall’edizione del 2019, di sostenere gli studi di tre studentesse pegliesi, per la prima volta premiate assieme ai colleghi maschi in una giornata storica per la Fondazione. La Borsa a loro riservata è stata intitolata al dottor Remo Soro, indimenticato medico pegliese, già consigliere comunale e grande mecenate dell’associazionismo locale, nonché padre di Stefano.
La donazione, reiterata anche per il 2020 e resa ancor più generosa da parte della famiglia Soro, ha permesso di individuare nuovi benefattori, fra cui la famiglia Civano. Unita ad altri piccoli accorgimenti voluti dal nuovo Consiglio - quali il ricorso al 5 per mille - ha permesso anche nel 2020 di aumentare le borse di studio dedicate alle studentesse, e di vedere cinque brillanti ragazze premiate e sostenute nel loro percorso. Si sono affiancate alle 20 borse derivanti dagli averi di Ruggeri, e destinate quindi ai maschi, per un importo complessivo di oltre 27000 euro di borse di studio elargite sul territorio.
Ora, per il terzo anno di fila, saranno ancora garantite le pari opportunità, di modo che la Fondazione, pur rispettando le disposizioni testamentarie, ha e avrà sempre più un’impronta al passo con i tempi.