Oggi è stato ricordato il 77° anniversario dell’eccidio ai Forti San Giuliano e San Martino a Genova: la cerimonia quest’anno ha avuto luogo in forma ridotta per i motivi legati all’emergenza Covid con la sola deposizione delle corone a partire dalle 11.30 in via Gobetti ai piedi della lapide, per poi proseguire al Forte San Martino.
Era presente il comandante provinciale dei Carabinieri Gianluca Feroce e in rappresentanza del Comitato permanente della Resistenza il presidente dell’Ilsrec (Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea ‘Raimondo Ricci’) Giacomo Ronzitti.
Il 14 gennaio 1944 otto patrioti vennero condotti al Forte di San Martino per essere fucilati: Dino Bellucci (professore), Giovanni Bertora (tipografo), Giovanni Giacalone (straccivendolo), Romeo Guglielmetti (falegname), Amedeo Lattanzi (giornalaio), Luigi Marsano (saldatore elettrico), Guido Mirolli (oste) e Giovanni Veronelli (falegname). Il tenente dei Carabinieri Giuseppe Avezzano Comes ed il plotone ai suoi ordini si ribellarono con straordinario coraggio all’ordine illegittimo. I patrioti vennero barbaramente massacrati dagli ufficiali della Gnr (Guardia nazionale repubblicana) e dai nazisti presenti.
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